Perchè ingegneria e non fisicia? 2.0
Vorrei riprendere un argomento già precedentemente trattato da nicov riguardo la facoltà universitaria da intraprendere. Le domande poste da nicov e le risposte ricevute nel topic in questione sono state interessantissime e molto competenti ma vorrei entrare più nello specifico andando ad analizzare anche la mia situazione. Ho "appena" fatto la maturità in un liceo scientifico ed ora non so se iscrivermi alla facoltà di fisica o a quella di ingegneria meccanica, alla base di questo mio enorme dubbio sta la mia smisurata passione sia per per la fisica ( la mia tesina si è incentrata sulla rivoluzione del linguaggio e del metodo scientifico adoperata dalla meccanica quantistica) sia per il motorsport e le auto in generale. Le due diversi passioni sono però apparentemente inconciliabili ( è davvero così? questo per me è un dilemma atroce a cui non riesco a dare risposta) il che mi porta a dover rinunciare a una delle due andando appunto a scegliere o fisica o ingegneria meccanica.
Sarei propenso a scegliere fisica perche mi sento piu vicino al tipo di studio che offre ma sono gli sbocchi occupazionali che mi preoccupano, mi spiego: i lavori "aziendali" a cui si può accedere per la capacità di problem solving non mi interessano ( a parte quelli, se esistono, riguardanti appunto il motorsport o i motori in generali), mi interessa di piu la ricerca ma ho paura di ritrovarmi a fare "il morto di fame" in qualche laboratorio a o farsi sfruttare da professori nel dottorato. Un mio professore di potenziamento al liceo per esempio dopo essersi laureato in fisica e aver fatto 10 anni di dottorato di ricerca è appunto diventato insegnante e la possibilità di insegnare non la voglio nemmeno lontanamente tenere in conto.
Quindi vi chiedo un parere sul mondo della ricerca, i suoi pro e contro, gli stipendi e sulle possibilità realistiche di arrivare al top in questo ambito, utopisticamente infatti vorrei arrivare nella frontiera della ricerca o [size=150]arrivare a fare un lavoro in cui possa dare il mio contributo, che si tratti di ricerca nella fisica teorica,o nella progettazione di nano satelliti (come diceva un ragazzo nell'altro topic) o nelle doti telaistiche di una auto di f1.
Voglio intraprendere un lavoro che mi appassioni e mi appaghi anche se so che è oggetivamente difficilissimo ma se non si sogna a 19 anni non si sogna più[/size].
Mi scuso se non sono stato succinto ma volevo far capire bene la mia situazione e i miei pensieri. Ringrazio in anticipo chi mi risponderà.
Sarei propenso a scegliere fisica perche mi sento piu vicino al tipo di studio che offre ma sono gli sbocchi occupazionali che mi preoccupano, mi spiego: i lavori "aziendali" a cui si può accedere per la capacità di problem solving non mi interessano ( a parte quelli, se esistono, riguardanti appunto il motorsport o i motori in generali), mi interessa di piu la ricerca ma ho paura di ritrovarmi a fare "il morto di fame" in qualche laboratorio a o farsi sfruttare da professori nel dottorato. Un mio professore di potenziamento al liceo per esempio dopo essersi laureato in fisica e aver fatto 10 anni di dottorato di ricerca è appunto diventato insegnante e la possibilità di insegnare non la voglio nemmeno lontanamente tenere in conto.
Quindi vi chiedo un parere sul mondo della ricerca, i suoi pro e contro, gli stipendi e sulle possibilità realistiche di arrivare al top in questo ambito, utopisticamente infatti vorrei arrivare nella frontiera della ricerca o [size=150]arrivare a fare un lavoro in cui possa dare il mio contributo, che si tratti di ricerca nella fisica teorica,o nella progettazione di nano satelliti (come diceva un ragazzo nell'altro topic) o nelle doti telaistiche di una auto di f1.
Voglio intraprendere un lavoro che mi appassioni e mi appaghi anche se so che è oggetivamente difficilissimo ma se non si sogna a 19 anni non si sogna più[/size].
Mi scuso se non sono stato succinto ma volevo far capire bene la mia situazione e i miei pensieri. Ringrazio in anticipo chi mi risponderà.
Risposte
Potresti considerare anche ingegneria fisica attivata al politecnico di Torino. Da quest'anno é possibile caricare esami come meccanica analitica e relativistica, meccanica quantistica 2...fra l'altro proseguendo con la LM in fisica dei sistemi complessi potrai approfondire la fisica teorica e nello stesso tempo studiare materie di interesse ingegneristico come la fluidodinamica. É un percorso a numero chiuso.
"leobisco":
mi interessa di piu la ricerca ma ho paura di ritrovarmi a fare "il morto di fame" in qualche laboratorio a o farsi sfruttare da professori nel dottorato.
Basta andare all'estero.
Un mio professore di potenziamento al liceo per esempio dopo essersi laureato in fisica e aver fatto 10 anni di dottorato di ricerca è appunto diventato insegnante e la possibilità di insegnare non la voglio nemmeno lontanamente tenere in conto.
Allora, precisiamo.
Il dottorato dura 3 anni in Italia e 4 mediamente all'estero. Dopodichè, è possibile fare domanda in ateneo per ottenere una posizione da post-doc (ricercatore). Il post-doc è il tipico entry-level per intraprendere una carriera accademica.
La carriera accademica dopo il dottorato non è assolutamente un must. E' possibile trovare lavoro come Ph.D (i.e. così viene chiamato internazionalmente chi consegue un dottorato). In Italia difficile. Probabilmente Milano è l'unica che offre posizioni lavorative competitive per Ph.D.
Quindi vi chiedo un parere sul mondo della ricerca, i suoi pro e contro, gli stipendi e sulle possibilità realistiche di arrivare al top in questo ambito, utopisticamente infatti vorrei arrivare nella frontiera della ricerca o [size=150]arrivare a fare un lavoro in cui possa dare il mio contributo, che si tratti di ricerca nella fisica teorica,o nella progettazione di nano satelliti (come diceva un ragazzo nell'altro topic) o nelle doti telaistiche di un'auto di f1.
Voglio intraprendere un lavoro che mi appassioni e mi appaghi anche se so che è oggetivamente difficilissimo ma se non si sogna a 19 anni non si sogna più[/size].
Mi scuso se non sono stato succinto ma volevo far capire bene la mia situazione e i miei pensieri. Ringrazio in anticipo chi mi risponderà.
Sognare è un diritto sacrosanto. Permettimi di dire che le tue idee sono un po' confuse. E va benissimo, è normale. Te lo dice qualcuno che è alla fine del suo percorso e ha cambiato idea cento volte. Ti sconsiglio di guardare troppo lontano perchè, semplicemente, è troppo lontano. La ricerca non è qualcosa che ti può essere chiaro a questo punto e non puoi sapere se ti piacerà o meno. Ti servirà prima trascorrere un po' di anni in università. Se ti appassionerai di quello che stai facendo (sia la tua scelta Ing Mec o Fis), e godrai di un curriculum universitario adeguato, allora il percorso in PhD sarà spontaneo. Altrimenti cercherai un lavoro.
Per rispondere direttamente alla tua domanda: il mondo scientifico è complesso, in continua evoluzione e popolato di persone sveglie e ambiziose. Arrivare al top richiede molto impegno e talento. Sopratutto impegno. Un Ph.D student viene pagato in Italia tra le 800 e i 1200 euro a seconda della borsa di studio. All'estero varia incredibilmente, ma per fare un'analisi oggettiva, bisognerebbe tenere conto anche del caro vita della città. Per esempio, all' EPFL di Losanna (una delle migliori università di Europa) offrono posizioni di PhD sui 50'000 euro netti annui. D'altra parte, un affitto costa mediamente 800 euro o non più, a Ginevra un gelato costa una decina di euro, e così via. Stesso discorso Stanford, San Francisco. In generale l'estero, comunque, tratta i ricercatori molto meglio che l'Italia.
Un professore universitario ordinario (20 anni di esperienza minimo? Non ricordo) italiano credo guadagni intorno ai 3000-3500 euro netti mensili. Con le consulenze esterne può arrivare a poco più o molto più a seconda di tanti fattori.
Detto questo, "progettare un nanosatellite" ti assicuro che vuole dire ben poco. Che sia nella ricerca o nell'ambito lavorativo, sopratutto in ambiti complessi come quelli citati, ognuno si occupa di un dettaglio. Per esempio, se sei ingegnere meccanico e lavori in Ferrari, se sei motorista non ti occupi dell'aerodinamica. Ma, sopratutto, se sei motorista non progetti il motore: ti occuperai del progetto di un qualche dettaglio. Del sistema iniezione, del corretto timing delle valvole di aspirazione, di migliorare il processo di combustione all'interno del cilindro attraverso analisi CFD (computational fluid dynamics). E' fondamentale che questo sia capito, perchè ragionare in grande è bello, ma se non ami quello che fai anche (sopratutto) nei suoi dettagli, sarà difficile andare lontano.
Voglio aggiungere un'ultima cosa: ciò di cui occuperai non farà una grande rilevanza. Quello che è rilevante è che ti piaccia fare l'ingegnere. O che ti piaccia fare il fisico. Ciò che distingue una figura dall'altra non è solo ciò di cui si occupano, anzi, è sopratutto il come se ne occupano. Vai un po' più a fondo su cosa contraddistingue l'una o l'altra figura. Ti interessa farti le seghe mentali su un'equazione? Trovi affascinante il formalismo matematico? Come la matematica descrive il mondo naturale? Se sì, probabilmente Fisica fa più al caso tuo.
L'ingegneria, vista dal punto di vista didattico, ha diverse caratteristiche. Vorrei focalizzare l'attenzione su due di queste. La prima é che non tutti i cdl preparano allo stesso modo : un ingegnere nucleare che nel 3+2 ha conseguito il triennio in ingegneria matematica avrà una formazione di base differente da chi ha fatto ingegneria chimica indirizzo nucleare. Nello stesso modo un ingegnere fisico / fisico dei sistemi complessi (e ancor di più un ingegnere matematico) del politecnico possiederà un bagaglio culturale di base superiore a quello di un ingegnere meccanico.
La seconda é che spesso una parte della formazione di base viene impartita nella LM.
Detto questo per modellare problemi di fluidodinamica o ideare nuovi codici cfd in settori altamente tecnologici con miliardi di euro in gioco (F1, aeronautica e coppa America per fare tre esempi) vengono assunti ingegneri aerospaziali-aeronautici ed in rari casi ingegneri civili ad indirizzo idraulico. Giusto per citare un settore ad alto contenuto di equazioni e programmazione...
La seconda é che spesso una parte della formazione di base viene impartita nella LM.
Detto questo per modellare problemi di fluidodinamica o ideare nuovi codici cfd in settori altamente tecnologici con miliardi di euro in gioco (F1, aeronautica e coppa America per fare tre esempi) vengono assunti ingegneri aerospaziali-aeronautici ed in rari casi ingegneri civili ad indirizzo idraulico. Giusto per citare un settore ad alto contenuto di equazioni e programmazione...
Sinceramente non capisco cosa abbia scritto di "fuorviante" ... parlo per esperienza personale e perché mi sono costantemente tenuto informato , proprio durante anche il periodo della scelta . Comunque il collega mi sembra , stando a quello che leggo , più indirizzato per fisica , che come ho scritto e ribadisco , è una laurea molto difficile ( come ingegneria ) , non ha l'immediatezza lavorativa di ingegneria e per quanto riguarda quell'altra cosa che dicevo io , ovvero la soddisfazione dopo la laurea ovviamente questo è personale , non volevo mica sminuire fisica ! Assolutamente! Dico sempre che se avrò tempo dopo la laurea in ingegneria vorrei provare anche la triennale di fisica ( ma è davvero impossibile visti impegni vari ) . Per il resto quello che hai scritto tu , seven , è del tutto corretto . Come tra l'altro avevo anche scritto io , fisica ed ingegneria hanno campi di applicazione totalmente differenti e sono esattamente quelli detti da te . Tengo a sottolineare che se c'è la passione , per quanto entrambi i corsi siano difficili , nulla è impossibile , anzi ...
Mi permetto di dissentire, o meglio chiarire alcune tue affermazioni che sono fuorvianti.
Le premesse che si fanno sono importanti altrimenti si arriva a conclusioni sbagliate. Se una persona è interessata trovare un posto di lavoro presto, dopo la laurea, e vicino casa allora ingegneria è più indicata; necessariamente ci si adatta al lavoro trovato in zona, quindi ci si piega ad una convenienza che mette in secondo piano il lavoro. Se si hanno le idee molto chiare sin da prima di lavorare in un campo molto specifico, in cui le aziende specializzate e i centri di ricerca che se ne occupano localizzati sono pochi, la differenza tra Ingegneria e Fisica sulla possibilità di trovare quel lavoro a cui si aspirava è nulla in pratica se la preparazione necessaria è raggiungibile da un piano di studi ad hoc da entrambe le facoltà per poi accedere al dottorato.
Con ingegneria ci sono più posti di lavoro disponibili, ma se il lavoro vuoi sceglierlo comunque i posti si riducono in misura pari al grado di specializzazione e alla particolarità della professione.
Nel caso posto non ci si pone l'obiettivo di lavorare con più probabilità possibile qualunque sia il lavoro dopo la laurea, ma ci si pone l'obiettivo di trovare lavoro in un determinato campo, ristretto, specializzato e per il quale probabilmente occorre un dottorato.
In questo caso studiare Fisica o Ingegneria non è determinante, è determinante avere le idee chiare, sapere se nell'Università dove si vuole studiare ci sono percorsi con esami che indirizzano nel campo di interesse (mi riferisco alla specialistica) e essere disposti a lavorare all'estero perché il lavoro desiderato potrebbe trovarsi fuori dai confini nazionali.
Quindi:
-controllare che nell'Università dove ci si vuole iscrivere si possano inserire esami opzionali nel piano di studi della specialistica fortemente indirizzati all'argomento di interesse
- capire dove sono e quali sono le aziende e centro di ricerca dove cercano figure professionali di quel tipo
- capire dove e quali sono i dottorati che ti permettono di approfondire il campo di ricerca e in base a ciò orientarsi anche per la scelta universitaria come minimo della laurea specialistica
-capire se si vuole scrivere codici per sviluppare nuovi modelli o algoritmi oppure se si preferisce usare software di analisi e di modellazzione. Nel primo caso la ricerca è preferibile un percorso in Fisica, nel secondo caso un percorso in Ingegneria. Se si sceglie ingegneria nel primo caso, le lacune vanno colmate con corsi opzionali specifici e ulteriori approfondimenti. Nel secondo caso è preferibile non scegliere Fisica e durante gli studi di ingegneria imparare ad usare da solo o con dei corsi privati l'uso dei software di modellazione utilizzati dagli esperti del settore.
Nel caso particolare degli obiettivi lavorativi espressi:
- scegli Ingegneria o Fisica per la triennale in base agli interessi personali. Se vuoi fare Ingegneria di consiglio aerospaziale. Se vuoi scrivere codici o modelli puoi scegliere sia Ingegneria che Fisica, ma se scegli Ingegneria la tua preparazione in questo senso è molto inferiore, cerca di approfondire da solo.
- Per la specialistica se necessario cambia universitá e iscriviti dove ci sono corsi opzionali o indirizzi, soprattutto se hai scelto Fisica alla triennale, che fanno al caso tuo. Cerca di approfondire autonomamente il più possibile. Se vuoi lavorare con software di modellazione avanzati impara ad usarli da solo o con corsi privati.
Se sai già che non sei intenzionato a lavorare sui codici e sulle equazioni indirizzati dalla triennale su Ingegneria. Se sei interessato alle equazioni e ai codici se scegli Ingegneria avrai una preparazione di base più bassa che puoi ridurre con la tua volontà e lo studio di approfondimento anche se questo richiede un impegno non conciliabile a pieno con gli impegni universitari. Se punti alla preparazione di base forte (codici, modelli, equazioni) Fisica in triennale è preferibile. Se vuoi puntare all'ottimizzazione di sistemi usando software di modellazione avanzati Ingegneria è preferibile. Questi ragionamenti devono sempre considerare l'università dove vuoi iscriverti e i relativi piani di studi, soprattutto alla specialistica.
Leggi attentamente e dimmi se non ti è chiaro qualcosa
Quanto ti capisco.... avevo lo stesso identico , preciso dubbio io un anno fa di questi tempi . Ero veramente martoriato dal dubbio di scegliere fisica o ingegneria meccanica ( oggi frequento la seconda delle due ) . Mi ritrovo esattamente , parola per parola in quello che hai detto tu perché avevo gli stessi identici fardelli che hai tu . Se riesco , ti aiuterò a fare un poco di chiarezza . Iniziamo da fisica : la facoltà di fisica per quanto riguarda il primo anno ( certamente dipende anche dalle scelte dell'ateneo di riferimento , della città ) ha un primo anno non molto diverso da ingegneria meccanica per cui non è facilissimo accorgersi subito delle differenza tra le due e per quanto riguarda gli sbocchi occupazionali sarò schietto , non offre moltissimo ... con la laurea in fisica teorica ( ti parlo perché so quello che dico essendomi informato ) si esce con una laurea che ti permette di insegnare , ma stando a quello che dici tu l'insegnamento non è ciò a cui aspiri . Non di meno con questa stessa identica laurea si può entrare nel campo della ricerca ma non ti nascondo che non è facile , assolutamente , perché bisogna essere a livelli molto molto alti per far ciò ( allo stesso tempo però vorrei sottolineare come non ti voglio scoraggiare in tal senso , perché se davvero senti di essere portato , se davvero ti piace molto , e soprattutto sei convinto , fregatene di quello che la gente dice e prendi fisica senza esitazione ) . Faccio adesso riferimento a quello a cui accennavi tu , la progettazione in F1 : il fisico non lavora in formula 1 : saprai benissimo che lì arrivano ingegneri meccanici , elettronici ed anche aerospaziali . Il fisico ha totalemente un altro campo di studio . Ti sfido in questo senso a trovare qualcuno che prende il corso di laurea in fisica teorica per poi andare a lavorare in F1 : per avere maggiore chiarezza ti porto esempi pratici , in termini di materie . Tutto comincia leggermente a cambiare al secondo anno per entrambi i corsi di laurea e successivamente al terzo anno : ad ingegneria meccanica avrai materie come tecnologie generali dei materiali , costruzioni di macchine , aerodinamica e cose così . A fisica avrai astronomia , meccanica relativistica ; proprio come dicevo gli ambiti già di studio , e poi di lavoro , sono e saranno totalmente differenti . Adesso ingegneria meccanica sul quale ti posso parlare in maniera più "personale" : come sbocchi occupazionali è sicuramente superiore a fisica perché l'ingegnere ha più porte aperte in tal senso , e come tutti sanno gli ingegneri sono continuamente richiesti ( in particolare sono in forte ascesa insieme a quelli delle telecomunicazion i) . Come corso , come dicevo prima è molto simile a fisica per il primo anno : hai analisi matematica che però viene affrontata in maniera diversa dai corsi , chimica ed altre materie . Al secondo anno hai le materie che ti ho scritto : quello che ingegneria hai in più rispetto a fisica , a parere mio attenzione , è la soddisfazione che hai alla fine del percorso . In più alla fine del percorso è molto più probabile che lavori immediatamente l'ignegnere che il fisico . Ingegneria è davvero , davvero dura ( come fisica d'altronde ) però tieni sempre ( lo stesso se sceglierai fisica ) d'occhio l'obiettivo e vedrai che non ti perderai ...Per concludere diciamo che ingegneria è più "immediata" come corso di laurea nel senso che appena finisci puoi immediatamente o quasi inserirti nel mondo del lavoro . Inutile dire che devi scegliere in accordo a quelle che sono le tue passioni . Mi sembra di capire che forse sei un pelino orientato più per fisica però ti do un consiglio che è lo stesso che venne dato a me : cerca di immaginarti nella situazione di fine percorso accademico , con la laurea in mano . Con che cosa ti sentiresti più realizzato e felice , sapendo cosa poi andrai o avrai la possibilità di andare a fare ??
Giusto per non far passare un'eccezione per una regola, i nano satelliti rientrano nel campo di studio dell'ingegneria aerospaziale.