Passaggio di facoltà ad ingegneria PoliMi

chiaferr
Salve a tutti!
Sono una studentessa universitaria iscritta al secondo anno di ctf (chimica e tecnologie farmaceutiche) della statale di milano.
Ho scelto questo corso un po' per il mio interesse nelle materie, un po' per avere un buon stipendio e soprattutto perché sono propensa alle materie scientifiche. Giunta a questo punto mi sono dovuta ricredere e sto rivalutando la mia scelta.
Vi voglio descrivere bene il mio caso per farvi capire le mie preoccupazioni (scusatemi per il lungo messaggio, non voglio essere tediosa, vorrei solo fornire più informazioni possibili per riuscire a ricevere una risposta concreta): sono sempre stata molto brava e dotata in matematica, ho fatto il liceo scientifico e ne sono uscita con un voto molto scarso, salvata solamente dalla mia forte passione per questa materia (ho fatto il tradizionale bilingue, niente PNI... purtroppo ho fatto un grave errore alle medie :cry: ).
Penso di essermela cavata grazie alle mie doti logiche, non di certo per la mia capacità di memorizzare informazioni, specie per le materie che non mi interessavano.
Tuttora questo problema si sta ripresentando: il corso di laurea si struttura in due parti, una chimica e una biologica... per quella chimica non ho alcun problema, non mi ricordo neanche di aver fatto quegli esami, infatti dovevo impegnare tutto il mio tempo a cercare di convincermi di studiare quella mole di informazioni di biologia, fisiologia o anatomia. Non mi ricordo di aver mai dedicato più di una settimana alla preparazione dei vari esami di "calcolo", ho dedicato invece più di un mese agli altri (un mese passato a fissare mosche e giocare con il righello per intenderci, non riesco mai ad impegnarmi intensamente come con la chimica).
Quando mi sono iscritta pensavo che non avrei avuto problemi, perchè queste materie fondamentalmente mi interessano molto, ma non ho nessun interesse a memorizzarle.
Ora, per l'ennesima volta, sto tentando di non disiscrivermi ad un esame del secondo semestre del primo anno e per il quale non sono mai riuscita a completare lo studio.
Sto quindi decidendo di cambiare facoltà, terrorizzata dal fatto che più si va avanti e più la chimica tende a scomparire.
Volevo iscrivermi a ingegneria chimica invece, ma al politecnico di milano.
Ho fatto un po' di ricerche riguardo la mia scelta perchè non voglio ripetere altri errori, e ho notato che in questo forum sono molti gli studenti o ex studenti di questa università che forniscono anche consigli sull'orientamento.
Secondo voi un soggetto del genere è in grado di affrontare e concludere un corso di laurea come ingegneria chimica o sono solo braccia rubate all'agricoltura? hahaha
La mia preoccupazione è che ingegneria è famosa per essere difficile, soprattutto quella di milano; ma in cosa consiste questa difficoltà? Non ho alcun problema a capire e memorizzare teoremi o a risolvere esercizi, anzi, provo molto piacere e soddisfazione personale nel farlo. Ho solo problemi a dovermi ricordare che "la secretina è secreta dall'intestino"... che nesso logico possono avere questi due nomi? :| la secretina può essere secreta da qualsiasi ghiandola o tessuto esocrino se fosse per me! :?: sono quindi costretta a dover ripetere questa mole di informazioni sconnesse tre volte al giorno per due giorni se voglio sapere tutto senza fare troppi casini (cosa che non ho la pazienza di fare!).
Ringrazio subito chi abbia voglia di rispondermi!! :)

Risposte
boring1
ti ringrazio per questa risposta! è molto esaustiva e mi hai chiarito le idee!
Temevo non facesse per me, ma leggendo la tua risposta mi sono resa conto di non aver capito a fondo cosa fosse ingegneria... molto probabilmente può piacermi una facoltà (e un lavoro) nella quale bisogna applicarsi in questo modo!
Ingegneria chimica sinceramente l'ho scelta perchè sono venuta a contatto con la chimica, ne sono rimasta affascinata e non voglio perderla.?

civamb
In generale ingegneria chimica (in Italia) si focalizza sugli impianti chimici e sui processi chimici. Ma per dovere di cronaca bisogna dire che al Politecnico di Milano questo corso é impostato in modo differente. Non a caso l'unico premio nobel italiano per la chimica é stato appunto un ingegnere chimico di questo istituto (Prof. Natta)! Ingegneria chimica al polimi impartisce una preparazione ingegneristica fortemente integrata con la chimica. Rispetto a chimica pura si fanno più crediti di fisica, informatica e matematica. Gli esami di chimica che si sostengono sono in maggior numero rispetto alle altre lauree in ingegneria chimica in Italia. Ad esempio nel 3+2 si affrontano chimica generale, chimica organica, principi di ingegneria chimica, fondamenti di ingegneria chimica, chimica industriale, chimica ambientale, catalisi, ingegneria chimica ambientale, principi di combustione, scienza dei materiali, ingegneria delle reazioni chimiche e cinetica chimica applicata, chimica industriale organica, chimica fisica applicata, chimica fisica biomedica, elettrochimica applicata, chimica verde e sostenibile, principi di chimica dei polimeri, CHEMISTRY FOR ELASTOMERS AND COMPOSITE MATERIALS TECHNOLOGIES, REACTIVITY, STRUCTURE AND FUNCTIONS OF MATERIALS, proprietà fisico chimiche dei materiali, catalisi e processi catalitici industriali.

Si tratteranno nello specifico meno argomenti rispetto a chimica pura ma per quanto riguarda la catalisi/ cinetica chimica, combustione/ambiente e chimica dei materiali, ingegneria chimica al politecnico di Milano raggiunge l'eccellenza. Non a caso é attivo un dottorato di ricerca in chimica industriale e ingegneria chimica. Un discorso simile avviene al politecnico di Torino in cui é attivo un dottorato in scienza dei materiali con un percorso in chimica dei materiali (CHIM/07).

chiaferr
"giuliofis":
Se hai poco tempo puoi ripassare questi argomenti propedeutici (che devi padroneggiare benissimo) sui testi per i precorsi, ad esempio Matematica per i Precorsi di Malafarina, edito da Mc-Graw Hill, sul cui sito trovi indice, prefazione e svolgimento degli esercizi, così puoi vedere se fa al caso tuo.

Ho guardato e mi è sembrato molto adatto! :-D

E Flamber grazie per i consigli!! :smt023 l'avrei fatto in ogni caso, so più o meno come si svolgono le spiegazioni in aula e so che queste cose vengo date per scontate! :D

Sk_Anonymous
Se hai poco tempo puoi ripassare questi argomenti propedeutici (che devi padroneggiare benissimo) sui testi per i precorsi, ad esempio Matematica per i Precorsi di Malafarina, edito da Mc-Graw Hill, sul cui sito trovi indice, prefazione e svolgimento degli esercizi, così puoi vedere se fa al caso tuo.

Flamber
Ciao, io studio ing.Elettronica al PoliTo.
Ti consiglio, come l'altro utente, di chiariti qualsiasi dubbio riguardante le basi della matematica. In altre parole, prima di iniziare un corso di Analisi 1 ad ingegneria, più che derivate, integrali e limiti, assicurati di non avere nessun dubbio sui sistemi di equazioni, le potenze, gli esponenziali, i logaritmi, la trigonometria, le equazioni e disequazioni irrazionali ecc. Perché nessuno perderà tempo a spiegare queste cose, generalmente dopo una breve parte di insiemistica, si passa già allo studio dei limiti.

chiaferr
:D ti ringrazio per questa risposta! è molto esaustiva e mi hai chiarito le idee!
Temevo non facesse per me, ma leggendo la tua risposta mi sono resa conto di non aver capito a fondo cosa fosse ingegneria... molto probabilmente può piacermi una facoltà (e un lavoro) nella quale bisogna applicarsi in questo modo!
Ingegneria chimica sinceramente l'ho scelta perchè sono venuta a contatto con la chimica, ne sono rimasta affascinata e non voglio perderla.

Per le basi non c'è problema... ho molto tempo libero adesso e voglio recuperare le conoscenze che avevo di matematica e fisica ed ampliarle, sia in vista dell'esame che dei corsi.

In questi giorni sono anche riuscita a guardare qualche libro utilizzato in ingegneria, per poter capire quanto mi possano realmente interessare queste materie. Il riscontro è stato decisamente positivo! Se questo interesse non è passeggero penso che non mi annoierò! :smt023

Detto questo incrocio le dita e ci provo... se mi va male vorrà dire che il mio destino era proprio fare la mondina :roll: :-D

fab_mar9093
Vorrei aggiungere:
Anche a ingegneria, in alcuni indirizzi più che in altri, ci sono corsi con una mole di nozioni non indifferente da imparare, tra cui formule e relazioni.
Sono gli esami che personalmente mi sono più fastidiosi perché ho il tuo stesso atteggiamento al ''fare"", fare esercizi, imparare attivamente con esercitazioni e no memorizzare testi. Purtroppo ho avuto modo di notare che molti esami della specialistica, per quel che mi riguarda, richiedono la semplice memorizzazione, che ahimè potrebbe fare anche uno studente di scuola superiore e che per questo trovo poco adatto alla facoltà di ingegneria.

Studente Anonimo
Studente Anonimo
Ciao, sono uno studente al 4° anno di Ingegneria Energetica al PoliMi. L'energetica è un settore nel quale diversi Ing Chimici si impiegano, dalla catalisi all'impiantistica. Nel mio corso di studi trattiamo diversi argomenti comuni a quelli che potresti trovare in Ing Chimica.
Sono rimasto colpito dal tuo post e ho deciso di rispondere ampiamente proprio perchè ho un amico con cui passo spesso le giornate di studio che frequenta Farmacia in Statale. E proprio l'altro giorno abbiamo discusso delle sue difficoltà nello studio di concetti che richiedono descrizioni quantitative. L'ho aiutato nel capire alcuni meccanismi di diffusione basati sulla legge di Fick.
Penso quindi di poterti dare una visione piuttosto oggettiva di quali siano le differenze e quali le difficoltà che potresti incontrare (conscio del fatto che CTF è differente da Farmacia).

Senza ombra di dubbio ciò che ti metterebbe più in difficoltà sono le carenze in Matematica e in Fisica. Dal formalismo (in particolare l'algebra vettoriale, è ovunque e bisogna saperla usare oltre che comprendere) alla loro applicazione.
In questo senso, credo a mio parere, che la vostra mancanza più grande (che potrebbe quindi essere la tua difficoltà più grande) risieda nel metodo. E con metodo intendo da come si apprende a come si applica.
Per chiarire meglio, vorrei spendere due parole su "cosa è l'ingegneria".
Tieni da conto che l'Ingegneria si posiziona in mezzo tra una scienza pura e un corso puramente tecnico professionalizzante, senza tuttavia essere un corso di scienze applicate.
Se pur vero che non si va mai troppo nel dettaglio dal punto di vista teorico matematico nei problemi che si trattano (in verità in alcuni corsi lo si fa anche sotto questo punto di vista: esempi a te di interesse sono Fisica Atomica, Fisica Statistica, Fluidodinamica, tutti corsi a scelta a ing chimica), il "modellismo" ingegneristico tipico italiano (NB: l'approccio italiano è molto caratterizzante in questo senso, e il PoliMi ne è la bandiera) richiede una preparazione solida nelle scienze di base in generale.
In ingegneria si passa gran parte del tempo a dare un approccio fortemente quantitativo ai problemi che s'incontrano (questo è un pro per te, visto che mi sembra di capire che è quello che cerchi): che esso sia di natura più teorica o pratica. Talvolta tali problemi risiedono nella descrizione del funzionamento di una macchina, di un componente, di uno strumento di misura (esempi: leggi di funzionamento di un compressore, di un distillatore, di uno spettrofotometro), talvolta nella fisica del problema (esempio: aspetti termo-fluidodinamici, proprietà e leggi costitutive di materiali o fluidi).
Essendo quasi sempre i due aspetti fra loro legati, è importante capire quando si possa dare una visione più pratica al problema o quando invece si vuole analizzare in dettaglio un certo fenomeno fisico; da qui la parola "modello". Modellare in Ingegneria significa sostanzialmente capire quando, come e perchè è possibile fare dovute assunzioni o semplificazioni. Capire cosa è opportuno considerare e cosa no. Questa è forse la caratteristica più rilevante e più "impegnativa" da apprendere dell'essere ingegnere.
Tutto questo lo si tratta con un metodo che sempre più spesso si può solo definire "ingegneristico".
Dal punto di vista del Politecnico in particolare si ritiene che la forma mentis dell'ingegnere possa essere data abituando lo studente a "dimostrare". E da qui mi ricollego a quanto inizialmente anticipato: è fondamentale avere un metodo. Nella Scienza ci si deve obbligare a dimostrare, confutare, ri-dimostrare. Questo perchè solo con il metodo si può affrontare l'infinita gamma di problemi che la scienza presenta. Al Politecnico lo farai allo sfinimento.

Due parole su Ing Chimica: si studia tanta cinetica, diffusione, termodinamica e impiantistica. Penso che di biologia ci sia poco o niente, se non al massimo dei corsi a scelta che riguardano delle applicazioni in questo ambito.
E' vero che è applicativa e questo magari ti stimolerà, ma gli argomenti sono molto tecnici, molto quadrati, molto pratici. Se ti piace filosofeggiare con quello che impari, a Ingegneria imparerai poco che ti sorprenderà, almeno per me è stato così ed è quello che non mi è piaciuto per niente. D'altro canto, quando ti avvicini al quinto anno, noti la potenza del metodo che hai acquisito. E, volendo, poi, puoi andare ad occuparti pure di altro.

E' difficile, molto impegnativo. Ma non impossibile. Ci vuole impegno costante, perserveranza e delle capacità un po' sopra la media. Cito un compagno "il problema di Ingegneria è che puoi aver studiato e sapere ogni cosa, c'è sempre il rischio di fare un 10/30 o peggio :D".
Il Politecnico di Milano (menosità mod on :D) è fra le prime 15 scuole in Europa, per il QS (un noto recensore di università) nel settore Industriale persino fra le prime 7 in Europa.
I professori sono di livello (la maggior parte), alcuni passati persino per il MIT. D'altro canto, non è sempre così, alcuni corsi sono tutt'altro che eccellenti e tali professori titolari si arrogano pure il diritto di fare esami imbarazzanti per il livello di spiegazione fornito.
In termini di servizi offerti, tutto funziona bene. Anche se bisogna dirlo, rispetto il livello europeo in questo senso, siamo ben lontani (ci sarebbe un bel discorso da fare in questo senso.....)

Questa è la mia schietta esperienza, nella mia totale onestà intellettuale.
Spero di essere stato di aiuto, in bocca al lupo!

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