Matematica o Matematica applicata
Ciao a tutti ragazzi! Volevo sapere, quale differenza c'è fra Matematica e Matematica applicata?
Ciau a tutti!
Ciau a tutti!

Risposte
"ayeyye":
per esempio mi affascina molto la ricerca nel campo dell'astrofisica o aerospaziale o ambientale/energetica...
@vict: è proprio il mio caso.
Prova a dare uno sguardo a questa (cdl in scienze matematiche) :
http://calvino.polito.it/~laurea/
esempi di tesi :
http://calvino.polito.it/~laurea/proposte_tesi.html
fra l'altro puoi accedere anche a questa specialistica (oltre a quella del polito ovviamente) senza debiti formativi :
http://web.mate.polimi.it/im/upload/file/IM/LM270.pdf
Questi corsi in matematica/ingegneria matematica si ispirano a quelli che trovi all'EPFL di Losanna e al Politecnico di Parigi.
Per studiare quei campi io punterei su ingegneria... O forse triennale da una parte e specialistica dall'altra (per quei campi necessiti di conoscenze che un matematico generalmente non vede).
infatti, a volte mi sembra di studiare mezzi potentissimi, roba che gli ingegneri manco si sognano... al massimo dopo la laurea un ingegnere può ricordare un'equazione differenziale lineare del secondo ordine ma forse scorda anche quella, e se andiamo sulla teoria... alla fin della fiera nel lavoro quello che si studia conta e non conta si finisce per fare cose del tutto differenti da quello per cui si è studiato, quindi secondo me è molto più importante la forma mentis adatta alla risoluzione di problemi.
e nel campo della ricerca? ci sono sbocchi, per esempio dottorati o cose simili? per esempio mi affascina molto la ricerca nel campo dell'astrofisica o aerospaziale o ambientale/energetica...
@vict: è proprio il mio caso.
e nel campo della ricerca? ci sono sbocchi, per esempio dottorati o cose simili? per esempio mi affascina molto la ricerca nel campo dell'astrofisica o aerospaziale o ambientale/energetica...
@vict: è proprio il mio caso.
Te ne cito un pochi, in ordine sparso: se ti specializzi in analisi numerica (con magari qualche esame di programmazione a scelta), puoi trovare lavoro in tutti quegli ambiti in cui è richiesta l'implementazione di algoritmi veloci per simulazione di modelli reali al calcolatore. Se invece ti specializzi in ottimizzazione, trovi lavoro in aziende (banche e assicurazioni, essenzialmente) che necessitano di modelli logistici e/o decisionali particolarmente rigorosi.
Le applicazioni della statistica e del calcolo delle probabilità credo che siano assolutamente evidenti.
Non dimenticare, comunque, che lo studio della matematica (anche "teorica") ti dà una mentalità particolarmente analitica e puntigliosa, che non trovi in altri CdL.
Le applicazioni della statistica e del calcolo delle probabilità credo che siano assolutamente evidenti.
Non dimenticare, comunque, che lo studio della matematica (anche "teorica") ti dà una mentalità particolarmente analitica e puntigliosa, che non trovi in altri CdL.
quali sbocchi per matematica applicata?
"vict85":
Meccanica razionale in teoria è in una classe matematica, quindi dovresti solo considerare info e fisica...
Sarà però in fin dei conti (anche se ancora non la studio) è una applicazione dell'analisi e della geometria, no?
Intendo: ciò che si dimostra in meccanica razionale si potrebbe anche dimostrarlo in analisi e poi applicarlo in meccanica razionale, no?
"vict85":
Come applicato intendevo però anche calcolo delle prbabilità, statistica e analisi numerica...
Secondo me queste possono essere studiate da un punto di vista molto puro, soprattutto il calcolo delle probabilità. Poi, in fin dei conti, anche analisi numerica è pur sempre matematica...
"vict85":
Comunque è anche giusto che questi corsi ci siano, per lo meno alla triennale. Bisogna comunque dire che le applicazioni economiche, seppur stiano diventando sempre più importanti, sono ancora poco presenti nei curriculum.
Da quello che ho capito leggendo la guida dello studente, potrei benissimo non vedere nemmeno un esame di economia obbligatorio né nella triennale né nella specialistica e, sinceramente, nemmeno mi dispiacerebbe: se proprio dovessi fare un esame applicato obbligatorio, allora, preferirei di gran lunga qualcosa di fisica, tipo meccanica quantistica, che non so quanto si studia e che, con le sue assurdità, mi interessa parecchio.
Meccanica razionale in teoria è in una classe matematica, quindi dovresti solo considerare info e fisica... Come applicato intendevo però anche calcolo delle probabilità, statistica e analisi numerica...
Comunque è anche giusto che questi corsi ci siano, per lo meno alla triennale. Bisogna comunque dire che le applicazioni economiche, seppur stiano diventando sempre più importanti, sono ancora poco presenti nei curriculum.
Comunque è anche giusto che questi corsi ci siano, per lo meno alla triennale. Bisogna comunque dire che le applicazioni economiche, seppur stiano diventando sempre più importanti, sono ancora poco presenti nei curriculum.
"vict85":
Credo sia più corretto dire che un matematica puro vive anche senza conoscere l'uso di una scoperta seppur gioisca se ne viene trovato uno. La gioia della scoperta matematica è la cosa più importante per un matematico puro.
Intendevo dire proprio questo, amo la matematica però non mi dispiace affatto se questa trova applicazioni nelle altre scienze anzi: non mi dispiace nemmeno interessarmi un po' delle altre scienze!

"vict85":
In ogni caso nella scelta di una laurea difficilmente un corso di matematica è completamente puro, generalmente la divisione è tra applicato e lo studiare un po' di tutto.
Ti assicuro che, se vuoi, puoi farlo diventare molto puro! Penso che gli unici esami non di matematica obbligatori siano 4: informatica, fisica 1 e 2 e meccanica razionale.
due cose:
1) secondo me alla triennale non so se conviene fare un percorso applicativo,a parte se non si pensa di finire i tre anni e andar a lavorare.
2) Storia della matematica è un esame non obbligatorio, se uno vuole lo fa (almeno da me). E' un esame interessante, infatti dietro ogni teorema c'è un nome alla fine. Capire il contesto in cui sono vissuti questi nomi e come si è evoluto il loro pensiero è interessante. Anche se come esame non so se lo farei mai, essendo una cosa che si può studiare più o meno da soli
1) secondo me alla triennale non so se conviene fare un percorso applicativo,a parte se non si pensa di finire i tre anni e andar a lavorare.
2) Storia della matematica è un esame non obbligatorio, se uno vuole lo fa (almeno da me). E' un esame interessante, infatti dietro ogni teorema c'è un nome alla fine. Capire il contesto in cui sono vissuti questi nomi e come si è evoluto il loro pensiero è interessante. Anche se come esame non so se lo farei mai, essendo una cosa che si può studiare più o meno da soli

Perché si studia storia della matematica?!

"Leonardo89":
[...]
Comunque, consiglierei ad Alina8 di informarsi il più possibile su Internet su come possa essere la matematica che si fa all'università: quella pura, può arrivare a diventare molto astratta, ma veramente molto, e chi la studia la ama proprio per questo, per non essere costretto a scontrarsi con questioni concrete e per poter affrontare affascinanti problemi astratti. Il fatto che poi, la matematica pura trovi spesso delle applicazioni è un altro discorso, ciò non interessa al matematico puro che, letteralmente, "se ne frega"!
[...]
Io sono indirizzato allo studio della teoria geometrica dei gruppi (e ovviamente anche alla teoria dei gruppi in generale) quindi sono un fan della matematica pura.
In ogni caso non direi che il matematico puro in generale se ne freghi delle applicazioni, è un modo di pensare che si rifà ad Hardy. Ma da allora la matematica è cambiata. Credo sia più corretto dire che un matematica puro vive anche senza conoscere l'uso di una scoperta seppur gioisca se ne viene trovato uno. La gioia della scoperta matematica è la cosa più importante per un matematico puro.
In ogni caso nella scelta di una laurea difficilmente un corso di matematica è completamente puro, generalmente la divisione è tra applicato e lo studiare un po' di tutto.
"Je_tresor":
x me è un trauma,se considero che ho un anno per pensarci e che esco da un liceo classico!Non voglio più sentir parlare di latino greco e letteratura,ma d'altra parte le conoscenze che ho io non so dove potrebbe fruttare,dovrei ripartire da zero.Da me si studia oggettivamente molto poco e mote cose inutili,i programmi non si terminano mai (ovviamente)..-__-'
A matematica non sentirai mai parlare di greco e latino (a meno che non decidi di dare l'esame di storia della matematica con un docente che adora leggere in classe i documenti storici). Personalmente trovo che uno che esce dal classico ha una conoscenza infima di cosa sia la matematica e non credo che tu abbia anche lontanamente le basi concettuali per fare una scelta tra matematica pura e applicata (decisione che non è molto problematica, uno che fa uno dei due può passare all'altro senza problemi e probabilmente senza "perdere" esami).
Detto questo la tua frase non spiega assolutamente la tua predilezione per la matematica applicata.
X Alina: se ci dici dove pensi di iscriverti possiamo essere più precisi... Il mio consiglio di seguire il cuore era comunque legato più alla specialistica che alla triennale dove la scelta ha più peso e si ha una maggiore idea di cosa sono i due settori. Nella triennale la scelta non influisce in modo determinante. Presumo che tu sia delle superiori solo perché generalmente uno che studia matematica è già stato informato degli ambiti lavorativi che la propria laurea permette.
x me è un trauma,se considero che ho un anno per pensarci e che esco da un liceo classico!Non voglio più sentir parlare di latino greco e letteratura,ma d'altra parte le conoscenze che ho io non so dove potrebbe fruttare,dovrei ripartire da zero.Da me si studia oggettivamente molto poco e mote cose inutili,i programmi non si terminano mai (ovviamente)..-__-'
"Je_tresor":
La scelta dell'università è un trauma..io comunque sceglierei matematica applicata..
ciaooooooo
Trauma, addirittura, più che altro è una scommessa, nel senso che può andare benissimo come malissimo, sta a noi farla andare "più che benissimo", un po' di ottimismo, su!
Piuttosto, che razza di consiglio è matematica applicata così, senza alcuna motivazione?!?
Allora io direi scegli matematica pura, senza esitazioni, non c'è confronto!

Bisogna scegliere in base alle proprie inclinazioni e attitudini.
Comunque, consiglierei ad Alina8 di informarsi il più possibile su Internet su come possa essere la matematica che si fa all'università: quella pura, può arrivare a diventare molto astratta, ma veramente molto, e chi la studia la ama proprio per questo, per non essere costretto a scontrarsi con questioni concrete e per poter affrontare affascinanti problemi astratti. Il fatto che poi, la matematica pura trovi spesso delle applicazioni è un altro discorso, ciò non interessa al matematico puro che, letteralmente, "se ne frega"!
Piuttosto, perché non iscriversi a matematica e compiere la scelta come piano di studi al 3° anno? Penso sia abbastanza presto ora. La matematica che si studia alla triennale serve anche ai matematici applicati.
Ciao e buona scelta!

Leonardo
La scelta dell'università è un trauma..io comunque sceglierei matematica applicata..
ciaooooooo
ciaooooooo
Beh bel consiglio di seguire il cuore...il cuore mi dice matematica...ma cosa posso fare dopo? Anche se l'insegnamento non mi dispiacerebbe, in alternativa cosa potrei fare?
Per certi versi nessuna e per altri sono diversissime.
A livello di insegnamento accademico la differenza sta nel fatto che matematica generale è indirizzata a chi vuole studiare analisi (da un punto di vista teorico), geometria, algebra e logica e quella applicata per chi vuole studiare analisi numerica, fisica matematica e calcolo delle probabilità. Se uno vuole studiare analisi finanziare generalmente fa matematica applicata (per teoria dei giochi credo dipenda da come la vuoi studiare, in ogni caso non la puoi studiare ovunque). Esistono poi dei corsi per chi vuole insegnare o fare divulgazione scientifica, che non metterei in nessuno dei due gruppi.
Questo avviene prevalentemente a livello di laurea magistrale, se c'è a livello di laurea triennale la differenza maggiore credo sia nella quantità di corsi di fisica, chimica informatica, economia e/o ingegneristici (e quindi nella minore presenza dell'algebra e della logica).
Dal punto di vista della matematica in generale ci sono solamente settori che si prestano di più o di meno ad una applicazione diretta, ma ormai tutti i settori hanno delle applicazioni. Quella che viene chiamata matematica applicata è l'insieme dei settori che storicamente hanno avuto un maggiore legame con le applicazioni e che spesso lo sono ancora oggi. D'altra parte si può studiare il calcolo delle probabilità da un punto di vista puramente teorico e la teoria dei gruppi da uno puramente applicativo. E comunque i settori non sono comparti stagni.
Se devi iscriverti al primo anno secondo me dovresti scegliere matematica se ti piace la matematica in generale (anche e soprattutto da un punto di vista teorico) mentre quella applicata se ti piace molto anche la fisica e i calcoli. Per dirti di più dovremmo sapere dove vuoi iscriverti e analizzare il piano di studi dei due corsi.
A livello di specialistica invece credo che ormai dovresti avere almeno lontanamente idea di cosa ti piace e quindi l'unica cosa che mi sembra giusto dirti è "segui il tuo cuore".
A livello di insegnamento accademico la differenza sta nel fatto che matematica generale è indirizzata a chi vuole studiare analisi (da un punto di vista teorico), geometria, algebra e logica e quella applicata per chi vuole studiare analisi numerica, fisica matematica e calcolo delle probabilità. Se uno vuole studiare analisi finanziare generalmente fa matematica applicata (per teoria dei giochi credo dipenda da come la vuoi studiare, in ogni caso non la puoi studiare ovunque). Esistono poi dei corsi per chi vuole insegnare o fare divulgazione scientifica, che non metterei in nessuno dei due gruppi.
Questo avviene prevalentemente a livello di laurea magistrale, se c'è a livello di laurea triennale la differenza maggiore credo sia nella quantità di corsi di fisica, chimica informatica, economia e/o ingegneristici (e quindi nella minore presenza dell'algebra e della logica).
Dal punto di vista della matematica in generale ci sono solamente settori che si prestano di più o di meno ad una applicazione diretta, ma ormai tutti i settori hanno delle applicazioni. Quella che viene chiamata matematica applicata è l'insieme dei settori che storicamente hanno avuto un maggiore legame con le applicazioni e che spesso lo sono ancora oggi. D'altra parte si può studiare il calcolo delle probabilità da un punto di vista puramente teorico e la teoria dei gruppi da uno puramente applicativo. E comunque i settori non sono comparti stagni.
Se devi iscriverti al primo anno secondo me dovresti scegliere matematica se ti piace la matematica in generale (anche e soprattutto da un punto di vista teorico) mentre quella applicata se ti piace molto anche la fisica e i calcoli. Per dirti di più dovremmo sapere dove vuoi iscriverti e analizzare il piano di studi dei due corsi.
A livello di specialistica invece credo che ormai dovresti avere almeno lontanamente idea di cosa ti piace e quindi l'unica cosa che mi sembra giusto dirti è "segui il tuo cuore".