Iscrizione a facoltà scientifiche

Lavinia Volpe
Salve.
Studio medicina. Ho 21 anni. Mi appassiona la ricerca, ma non la biologia. Odio imparare a memoria. Amo capire. Non ho la vocazione per favore il medico. Il lavoro in se’ addirittura mi intristisce, perché è molto pratico, carnale. Il prestigio sociale mi fa gola.
Non è una scienza dura. E non è neanche bellezza. E’ sì umanità, ma è anche tecnicismo. E’ protocollo. Io non ho memoria, tra l’altro. E mi perdo nei particolari. Sono molto lenta nel preparare gli esami. vado troppo nel dettaglio. Cerco di sistemare tutto razionalmente, di far discendere una cosa dall'altra. mi sa che per Medicina è il metodo sbagliato se portato all'eccesso. Non funziona. Funzionano le dispense. E temo di non farcela a dare Anatomia, che devo cominciare. Inoltre, non sono per niente motivata.
A volte penso alla vita dei professionisti e mi viene la depressione.

Ho fatto il classico e un anno di biotec, in cui mi sono innamorata di chimica organica. Forse voglio fare chimica. Ci sono cose da capire. E’ una scienza dura. Ma non ne sono sicura.
Io sono più portata per le materie umanistiche.
Fisica mi affascina. Ma solo idealmente?
Chimica in realtà mi sembra abbordabile. Magari non sarò mai un teorico. Mi affascina il lavoro del chimico ricercatore: lo studio, l’idea, il confronto con i calcoli teorici, che vanno ben interpretati. Quindi la mia unica possibilità sarebbe quella di andare all’estero per accaparrarmi un qualche contratto di massimo 3 anni di volta in volta.
Ma non credo che lascerò … Non so cosa farò. Mi dicono che dopo i primi anni di chimica la lascerei, perché mi piacciono solo le materie base e che se devo cambiare, tanto vale fare fisica, che idealmente mi piace di più.
Preciso che ingegneria chimica non mi ispira. Non credo di poter di valere qualcosa come ingegnere. E mi affascina di meno. Mi piace la purezza.
Nel frattempo sto testando le mie capacità logiche e il mio grado di passione per la fisica del livello di difficoltà che incontrerei a chimica, studiando la cinematica da queste dispense: http://enrg55.ing2.uniroma1.it/compiti/ ... /cap03.pdf

Mi perdo quando inizia a parlare di Q in 5.4 e non riesco a fare gli esercizi proposti, a volte persino a capirli… Tipo il fatto di L e l delle cicloidi … Non riesco a immaginarmeli, a rappresentarmeli mentalmente in relazione a oggetti che si muovono (come?!)[[mi ero segnata dei dubbi, ma sicuramente dovrei dare una seconda lettura a queste dispense! magari sono domande stupide
5.4 ATTO DI MOTO RIGIDO ROTOTRASLATORIO

- A causa dell'ortogonalità di vperpendicolare ed w, esiste un particolare punto Q tale che:formula..
- Al fine di determinare il punto Q, si osservi che il prodotto vettoriale wxvperpendicolare rappresenta il vettore di modulo wvperpendicolare (NON DOVREBBE ESSSERE: wvperpendicolare*senodell'angolo tra essi compreso?)
- Il moto risulta elicoidle attorno a un asse passante per Q e parallelo ad w.
- Dunque ogni atto di moto rototraslatorio uniforme può essere ricondotto... Ma non concordo: es prendo una vita che ruota e la sposto lateralmente x es vs destra
- Come la (26) risulta dalle righe immediatamente precedenti
- La retta passante per O, parallela ad ω si chiama asse istantaneo di rotazione, mentre l’asse istantaneo del moto elicoidale,anch’esso parallelo ad ω, si dice asse di moto del sistema rigido nell’istante considerato
- ottenere la 28 da riga precedente]]

Chissà se perché non ho le basi (calcolo vettoriale) o se comunque non capirei.
Mi dicono di non concentrarmi su queste “piccolezze” e di non perdere così i miei giorni (addirittura stavo pensando di prendere lezioni di analisi, per capire appunto quanto mi piaccia, se è solo ideale la passione nata a biotec), ma di pensare alla motivazione.
Sicuramente ho sbagliato scelta. Ho seguito la società e la voglia di essere riconosciuta da determinati amici come una loro “simile”. Poi sono cresciuta. Ma ancora non me la sento di rischiare e in più c’è quello che ho costruito da abbandonare. Anche se non ho più un futuro da sognare.
Ma ora vale la pena cambiare? Non lo so. Godere ed essere saggi è relativizzare i propri desideri e i propri risultati (se volessi ottenere buoni risultati, dovrei scegliere una facoltà umanistica. Non disdegno lettere classiche, moderne, filosofia e storia. Seguirei la mia natura)?

Si tratta di un tipo di studio che non ho mai sperimentato. Ogni passaggio va capito, considerato e tenuto a mente. Ciò è necessario per comprendere. E’ indubbiamente uno studio più faticoso. Come capire se reggerei?
Mi intristisce sapere che io uso il mio tempo per imparare cose a memoria (per un tipo di cultura che non mi interessa, mentre gli studenti di scienze dure capiscono tante cose, vanno nel profondo della propria mente. Per me è un livello superiore. Che mi viene precluso per tutta la vita. Forse la meccanica mi interessa più della vita. I princìpi più della descrizione.
Abbracciare la vita prendendo voti bassi, faticando per Medicina, mi risulta difficile. Non riesco a godere dell’ozio senza avere il bisogno di espandere la mia conoscenza. Ma sono anche una che presto si stanca di studiare cose di fisica, penso.
Non ho una mente “potente”, ma so essere perspicace. Ho anche seri problemi con i calcoli a mente. E con gli orali. Sono insicura e lenta.

Non proponetemi CTF.

Non vorrei comunque iscrivermi a chimica solo perché "più leggera" di medicina.

Risposte
Ernesto011
Sicuramente potresti fare la scrittrice, mi è piaciuta la tua storia. Però per un consiglio sull'argomento dovrai aspettare qualcun altro, non saprei cosa dirti dato che ho modo di fare le cose molto problematico :wink:

Lavinia Volpe
E sicuramente mi mancherebbe sempre la riflessione tipica delle materie umanistiche.

Lavinia Volpe
però magari farei una cosa che mi piace e mi risulta più piacevole e me ne infischierei delle cose che non so.

Lavinia Volpe
certamente rimarrebbero molti bisogni anche se facessi chimica: una comprensione più profonda...un quadro più ampio...la teoria della relatività...e poi se la parte matematica e fisica di chimica consistesse alla fine in imparare cose a memoria, perché non si devono approfondire le questioni, non sarebbe per me uno sforzo immane, dato che non ho memoria adatta a imparare dimostrazioni?

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