Ingegneria Matematica PoliMI

manifestus
Ciao a tutti, volevo chiedere un paio di cose a chi fa ingegneria matematica al politecnico di milano...

I professori sono bravi? Dovete studiare tanto di più rispetto a quando andavate al liceo (se potete mettete anche quante ore studiate al giorno di media)? Che media avevate in matematica al liceo/scuola superiore (Lo so che può sembrare inutile)??

E un ultima cosa: cosa serve per essere sicuri di aver fatto una scelta giusta andando a fare ingegneria matematica? Tipo: -serve essere dei geni
-serve studiare 24 ore al giorno
-serve essere abbastanza bravi in matematica
-serve tanta voglia


Scusate se sembra un'intervista :-D

Risposte
tecnos1
Tantissime? :roll:

Luca.Lussardi
Questo politecnico di Milano mi sembra venga troppo osannato: è vero che ci sono professori molto validi, ma in tantissime altre sedi italiane si trovano professori dello stesso calibro; l'università di Pavia per esempio vanta professori che non sono da meno.

tecnos1
Qualche passaggio dell'intervista (presente in questo sito) al fondatore del corso che ti interessa :


Quali sono, entrando più nel dettaglio, gli altri "ingredienti" della modellistica matematica e numerica? . Alfio Quarteroni R: A monte, la fisica matematica, perché uno deve rappresentare dei fenomeni fisici attraverso equazioni: per esempio, la fluidodinamica, l'elettromagnetismo, la meccanica dei solidi. A valle, invece, c'è l'analisi, perché quando ci troviamo ad affrontare le equazioni, ovviamente, dobbiamo cercare di capire se per esse esistano soluzioni e in quali regimi: magari ci sono dei parametri fisici che governano il problema, come ad esempio il numero di Reynolds, che dipende, in particolare, dalla viscosità di un fluido. L'analisi matematica permette di compiere un'analisi qualitativa delle soluzioni, ovvero di sapere in che modo esse dipendano dai dati, quanto siano stabili, se vi sia unicità di soluzione o se invece vi siano soluzioni multiple, e così via. Poi entra in gioco l'analisi numerica, ovvero con metodi numerici si traducono le equazioni che descrivono questi problemi in algoritmi. Infine c'è la risoluzione di tali problemi - diventati ormai, con l'analisi numerica, di dimensione finita - con i calcolatori. Dunque, la modellistica matematica e numerica utilizza linguaggi di programmazione e anche tanta grafica evoluta, che consente di rappresentare soluzioni tridimensionali assai complesse tramite immagini capaci di comunicare informazioni sintetiche ma significative a coloro i quali sono interessati alla soluzione effettiva del problema: un fisico, un biologo, un ingegnere, un medico o qualsiasi altra persona lo abbia posto.


D.: Quali sono le sedi migliori in cui studiare la modellistica matematica e numerica?
R.: Ci sono varie sedi in cui si pratica la modellistica in senso lato. Direi che tutte le sedi italiane più importanti hanno corsi in grado di formare: ad esempio Roma, Milano, Bologna, Padova, Torino, Pisa, Firenze, Napoli. Se uno pensa specificamente all'analisi numerica, allora per questo tipo di problemi la scelta non si presenta amplissima. Ovviamente io possiedo un bias di base, perché ho studiato a Pavia, la quale forse ancora oggi è la sede italiana che dedica maggiore attenzione agli aspetti dell'analisi numerica riguardanti le equazioni alle derivate parziali. A Pavia lavorano ricercatori di primissimo ordine a livello mondiale: uno su tutti, Franco Brezzi. Oggi, però, esistono anche altre sedi, al di fuori della matematica, dove si può fare modellistica: per esempio, presso il Politecnico di Milano e quello di Torino sono stati istituiti dei corsi di laurea in ingegneria matematica dove si presta moltissima attenzione a questi aspetti, e addirittura si va anche al di là della formazione che si può ricevere all'interno di un ambiente matematico tradizionale. In questi politecnici si cerca di coniugare le conoscenze matematiche - anche quelle teoriche - per l'analisi numerica e per le equazioni alle derivate parziali con le applicazioni che derivano dall'ingegneria. Il piano di studi degli studenti di ingegneria matematica comprende tanti corsi di matematica pura e applicata e molti corsi di ingegneria fondamentale. I due corsi di laurea in ingegneria matematica presenti a Milano e a Torino rappresentano esperienze nuove, perché attivi da appena 4-5 anni. Essi si assomigliano molto, e sono gli unici di questo genere in Italia.


D.: Corso che ho letto essere stato creato da lei...
R.: Non ci sono paternità assolute, però penso di aver dato insieme al professor Sandro Salsa, direttore del dipartimento, un significativo impulso nel concepire, all'inizio, la struttura del corso. Ci siamo impegnati moltissimo nel cercare di renderlo una realtà, ma è chiaro che questi processi vanno mediati da tanti organismi a livello di dipartimento, di facoltà, eccetera. Il numero di iscritti a questo corso di ingegneria matematica oscilla dai 75 agli 80 ogni anno, rispetto al centinaio di iscritti complessivi dei corsi di laurea in matematica delle due università milanesi. Gli studenti del Politecnico, che vanta una grandissima tradizione, provengono da sempre un po' da tutta Italia; quindi sono veramente motivati, perché venire a studiare a Milano è molto impegnativo sia dal punto di vista economico sia per i disagi che si riscontrano in una città così grande e frenetica. Inoltre, dai test d'ingresso effettuati dallo stesso Politecnico di Milano, si rileva con una certa regolarità che gli studenti che poi scelgono ingegneria matematica sono tra i - se non addirittura i - migliori in assoluto, come media di base, tra gli studenti che si iscrivono alle altre facoltà o agli altri corsi di laurea del Politecnico.


Sempre riferito al PoliMi :

D.: Chi si laurea in ingegneria matematica, in pratica è più matematico o più ingegnere?
R.: Il corso di ingegneria matematica fa parte della facoltà di ingegneria, per cui lo studente che ne esce alla fine è, formalmente, ingegnere. Questo aspetto si rivela molto importante, perché permette di superare una delle riserve psicologiche che tanti validi studenti hanno sempre avuto: chi è molto bravo vorrebbe fare matematica, però magari il papà, temendo che l'unico sbocco professionale di questo corso di laurea sia l'insegnamento, lo scoraggia e gli consiglia di iscriversi a ingegneria. Chi si laurea in ingegneria matematica si sente davvero un elemento di collegamento fra i due mondi - la matematica e l'ingegneria - e riceve effettivamente una formazione integrata: è un ingegnere in grado di utilizzare bene tanto quanto un matematico gli strumenti della matematica necessari per la sua professione. Oppure, se vuole, è un matematico; ma con in più, rispetto a un matematico applicato che si sia formato in un corso di laurea in matematica appartenente alla facoltà di scienze, determinate conoscenze di ingegneria di base, utilissime quando dovrà entrare in azienda, fare il ricercatore e trattare problemi reali, o interfacciarsi con persone che possiedono un background di ingegneria, di fisica, o, comunque, più applicato. Di fronte a uno strumento nuovo - per esempio un reattore, un miscelatore, un dispositivo elettronico - ci si può porre essenzialmente due tipi di domande: «Come funziona?» e «Perché funziona?». La prima, riguardante anche l'uso che posso fare dello strumento, riflette il tipico punto di vista dell'ingegnere: devo utilizzare uno strumento e quindi voglio capirne bene la struttura funzionale, per impiegarlo nella maniera più idonea per trarne beneficio.
Il fisico e il matematico, invece, si pongono più a monte, nel senso che vogliono capire quali princìpi primi fanno funzionare lo strumento. Noi, nella scelta degli argomenti del piano di studi, abbiamo cercato di favorire il suddetto tipo di integrazione culturale, in modo tale che lo studente possa capire bene perché certe strutture funzionano e come egli possa intervenire per farle funzionare ancora meglio.


Dal punto di vista della classe di appartenenza al politecnico di Torino hanno avuto più coraggio :)

walter891
Non so se possa esserti utile guardare adesso gli esercizi che farai perchè anche se molti argomenti di analisi1 si conoscono già l'impostazione è un po' diversa rispetto al liceo, ma a questo ti abituerai senza problemi dopo le prime volte.

Io non saprei dirti se in altre università i professori siano meno capaci, forse saranno meno "famosi" perchè non tutti possono fare lezione con Sandro Salsa o Alfio Quarteroni :D (che tra l'altro sono tra i fondatori di questo corso)

tecnos1
Intendevo dire se avevi considerato il corso del polito che è in scienze matematiche .
La laurea magistrale è il biennio del 3+2 che fai dopo il triennio.

manifestus
"tecnos":
Piccola curiosità. Nella scelta hai valutato anche matematica per l'ingegneria del politecnico di Torino?


Non ho capito bene la domanda, se la domanda è "Hai considerato l'ipotesi di fare ingegneria matamatica a Torino?" la mia risposta è no dato che è molto più comodo per me andare a Milano

"smaug":
Esatto! Credo però che in alcune università è più probabile trovare professori incapaci rispetto ad altre...no?


Intendi che al polimi i professori sono mediamente migliori rispetto a quelli delle altre università?

"smaug":
Uno che è abituato a studiare a memoria, al liceo aveva la media del 9, ma di certo non resisterebbe nemmeno 3 settimane di corso ad ingegneria, mentre sarà magari portato per lettere, giurisprudenza e queste cose qui! capito @manifesto? :wink:


Questa è una bella cosa, spero che almeno nelle università vengano diciamo "premiati" gli studenti che sono bravi non perchè studiano a memoria ma perchè gli piace l'argomento che studiano, si impegnano e sono abbastanza bravi nelle materie tipo matematica ecc...


Comunque volevo chiedere anche dove potevo trovare alcuni esercizi del primo anno di ingegneria matematica (se si trovano sul web :?: ) giusto per avere un'idea di cosa farò nei prossimi anni e volevo anche chiedervi che differenza c'era tra fare la laurea magistrale e fare il 3+2

Grazie :-D

smaug1
"walter89":


Se vuoi un parere sui professori alcuni sono davvero bravi e altri non lo sono per niente, ma credo che questo succeda anche per gli altri corsi...


Esatto! Credo però che in alcune università è più probabile trovare professori incapaci rispetto ad altre...no?

"walter89":


bisogna solo precisare che fare una qualunque ingegneria non è come fare agraria...


Anche questo è vero, abbiamo detto che i voti della scuola giustamente non contano nulla, ma è normale che bisogna avere alcune capacità che servono per questa facoltà, rispetto ad altre. Uno che è abituato a studiare a memoria, al liceo aveva la media del 9, ma di certo non resisterebbe nemmeno 3 settimane di corso ad ingegneria, mentre sarà magari portato per lettere, giurisprudenza e queste cose qui! capito @manifesto? :wink:

tecnos1
Piccola curiosità. Nella scelta hai valutato anche matematica per l'ingegneria del politecnico di Torino?

walter891
Se vuoi un parere sui professori alcuni sono davvero bravi e altri non lo sono per niente, ma credo che questo succeda anche per gli altri corsi...
Come ti hanno già detto la media in matematica del liceo non conta nulla, secondo me quello che ci vuole è essere spinti dalla curiosità di scoprire gli argomenti successivi ad analisi1 insieme alla voglia di arrivare in fondo. Per lo studio ognuno ha i suoi tempi: bisogna solo precisare che fare una qualunque ingegneria non è come fare agraria...

manifestus
Il problema è che non mi sento sicuro al 100% e volevo capire se quelli che hanno scelto di fare ingegneria matematica erano persone con capacità simili alle mie oppure no... Lo so che alcune domande possone essere banali o inutili ma è una questione di sicurezza ( e anche di autoconvincimento :wink: )

smaug1
"manifesto":
Ciao a tutti, volevo chiedere un paio di cose a chi fa ingegneria matematica al politecnico di milano...

I professori sono bravi? Dovete studiare tanto di più rispetto a quando andavate al liceo (se potete mettete anche quante ore studiate al giorno di media)? Che media avevate in matematica al liceo/scuola superiore (Lo so che può sembrare inutile)??

E un ultima cosa: cosa serve per essare sicuri di aver fatto una scelta giusta andando a fare ingegneria matematica? Tipo: -serve essere dei geni
-serve studiare 24 ore al giorno
-serve essere abbastanza bravi in matematica
-serve tanta volgia


Scusate se sembra un'intervista :-D


Allora io non frequento il politecnico, e neanche faccio ingegneria matematica, però che senso ha chiedere quante ore studiate al giorno di media? poi cosa importa la media del liceo in matematica? Ognuno ha i proprio tempi, conosco un ragazzo che si è ben piazzato negli anni passati nelle olimpiadi regionali di fisica e matematica e lui ad ingegneria sta prendendo voti dal 28 in sù non studiando quanto gli serve, non tantissimo, altri amici invece non hanno passato molti esami ad ingegneria nonostante l'impegno ce lo abbiano messo! Quindi dipende! Poi i voti della scuola non contano proprio fidati! Serve tanta voglia? Certo! altrimenti come fai a stare almeno 5 anni sui libri? a ripetere gli esami?

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