Dubbio sulla scelta universitaria: chiedo il vostro aiuto.

Zero93
Salve a tutti, gentili utenti di Matematicamente.it. Sono un ragazzo di 19 anni diplomatosi in un Liceo Scientifico Tecnologico nel Luglio 2012, e sarei intenzionato ad iscrivermi, il prossimo Settembre, ad un CdL triennale in Fisica. Il mio problema è capire dove valga la pena iscriversi, quale ateneo possa fare al caso mio.

Ecco, dal momento che questa non è propriamente la mia prima esperienza universitaria, sto cercando di evitare di commettere errori nelle scelte che compirò. Dovete sapere che, vuoi per essermi lasciato trascinare dai consigli degli altri, vuoi per aver preso un po’ troppo alla leggera questo passo così importante della mia vita, nell’Agosto 2012, dopo aver conseguito la maturità col massimo dei voti, mi immatricolai presso la facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, superando alla grande le selezioni. Ho iniziato a seguire le lezioni, ma ben presto mi sono accorto che qualcosa non andava per il verso giusto; non riesco a spiegare quel senso di malessere e di alienazione che provavo lì se non dicendo semplicemente che avevo la sensazione, forte e viva, che mi mancasse qualcosa. Non fraintendetemi, ero felice dei risultati raggiunti – è sempre bello superare dei test su scala nazionale, specie se come me hai sempre vissuto solo di quelle piccole “glorie” conseguite all’interno della realtà locale del tuo istituto -, ma mi mancava la Matematica, mi mancava il prendere in mano una penna e risolvere problemi, esercizi. In più vedere la meccanica e la dinamica ridotte a tre sole lezioni di Fisica Medica, be’, mi lasciò, come dire… un po’ l’amaro in bocca; quelle di Fisica erano le uniche lezioni in cui mi sentivo davvero a casa, e vederle così striminzite non era proprio il massimo. Dopotutto era anche giusto, stavo a Medicina, mica ad una facoltà di Scienze MM.FF.NN.. Divenne così chiaro che avevo sbagliato completamente corso di laurea (non avevo mai neppure voluto fare il medico, figuriamoci!) e, dopo un mese e mezzo di agonie e dubbi atroci, rinunciai agli studi decidendo di fermarmi per un anno e riflettere meglio. Per cui eccomi qui, pronto a ricominciare con qualcosa di più “suitable” per me.

Insomma, dopo questa piccola parentesi in cui forse mi sono lasciato andare al sentimentalismo ed al ricordo, vengo al dunque: io vivo in provincia di Lecce, ed il dipartimento di Fisica più vicino a me è, attualmente, quello dell'Università del Salento - che alcuni miei conoscenti dicono funzioni con efficienza, parlandone piuttosto bene. Secondo voi sarebbe consigliabile restare vicino casa per questa triennale oppure converrebbe andare fuori, puntando magari su un polo più rinomato quale può essere quello di Padova o di Pisa?
In molti sostengono che si faccia meglio a fare una triennale comoda, vicino casa, per poi andare fuori per la Magistrale, dal momento che i primi tre anni sono più o meno equipollenti in ogni ateneo; altri affermano che sia opportuno andare fuori sin da subito per non rischiare di perdere delle opportunità preziose o di restare "incatenati" nella mentalità regionale. Naturalmente non so ancora cosa mi piacerebbe approfondire in futuro, quindi, se mi spostassi ora, mi sposterei unicamente per la fama dell'ateneo in cui andrei e per le maggiori opportunità che, almeno in linea teorica, dovrebbe offrirmi.
Certo, mi piacerebbe anche cercare di diventare indipendente, di gestire da solo la mia vita, il mio appartamento, di confrontarmi con la vita del fuori sede; dopotutto molti ragazzi decidono di studiare fuori proprio per fare nuove esperienze e fuggire dalla quotidianità cui sono abituati, ma se devo farlo unicamente per il gusto di assaporare una mezza libertà, gravando sulle spalle di mio padre - il quale, pur avendo delle difficoltà, farebbe comunque dei sacrifici per permettermi di realizzarmi - e rischiando di compromettere il mio stesso rendimento (in quel breve periodo in cui ho vissuto da solo mi risultava difficilissimo trovare il tempo di studiare per via delle faccende domestiche, ma in quel caso era soprattutto colpa del coinquilino xD), allora no, me ne resto a casetta, almeno per questi tre anni. Ad esacerbare il dubbio si aggiungono dei disturbi alla vista che molto spesso mi portano ad affaticarmi tanto ed a causa dei quali sono clinicamente costretto - sebbene su un piano personale lo adori - a praticare body building per tenere alto il livello di resistenza fisica. Eppure, se spostarsi comportasse effettivamente dei vantaggi su un piano accademico, sento che mi metterei in gioco molto volentieri, ma ho bisogno che via sia una ragione veramente valida per farlo, anche perché non posso più permettermi di sbagliare o di tergiversare ulteriormente e sprecare altro tempo. Questi 12 mesi di ferma han pesato tremendamente sulla mia autostima e voglio riscattarmi al più presto. :)

In sintesi: secondo voi la nomea di cui godono i dipartimenti di Fisica più importanti, unitamente alla possibilità di fare nuove esperienze, giustifica l'andare a studiare fuori per una laurea triennale che richiede molto impegno, che non va presa sottogamba proprio la sua difficoltà e che, bene o male, non è poi così diversa da università in università?



Vi ringrazio in anticipo per ogni risposta che mi darete. Tengo a dire che seguo il forum, limitatamente alla sezione d'orientamento, da tanto e che, sebbene avessi potuto fare affidamento su thread simili, ho preferito aprirne uno personale (spero non dia fastidio). Buon pomeriggio a tutti. :)

Risposte
U.fra1
Va bene zero ti ho scritto in privato, così non imbrattiamo il forum ;)

Zero93
Sono d'accordo. :)
Colgo l'occasione per porvi una domanda inerente un argomento differente. Purtroppo al liceo il mio professore non trattava affatto il lato teorico della matematica e, come conseguenza di ciò, pur essendo davvero rapido nella risoluzione dei vari esercizi e nell'applicazione delle proprietà delle varie funzioni di variabile reale, non sapevo neppure cosa fosse una funzione - no, mai spiegato, in 5 anni, il concetto di applicazione da insieme ad insieme -, né conoscevo le rappresentazioni grafiche delle diverse funzioni algebriche e trascendenti.
Per non starmene lì impalato in questi mesi ho cercato di recuperare individualmente studiando (e ripetendo molto di quello che invece - devo dire fortunatamente xD - già conoscevo) l'insiemistica, le funzioni e le loro proprietà, il calcolo letterale, equazioni e disequazioni algebriche, i sistemi lineari e non, la geometria analitica, la goniometria, le funzioni goniometriche, equazioni e disequazioni goniometriche, la trigonometria, le potenze ad esponente reale e relative funzioni, equazioni e disequazioni, i logaritmi e relative funzioni, equazioni e disequazioni; sono davvero contento, ho appreso tanto e sento che molti dei vuoti che avevo al liceo sono stati colmati. Secondo voi tutto ciò è sufficiente a consentirmi di iniziare a studiare l'Analisi universitaria senza troppe mancanze o dovrei preoccuparmi di consolidare altre conoscenze?

Sk_Anonymous
Beh, un anno "perso" per capire cosa davvero si vuole dalla vita (e dunque è tutt'altro che perso..!) direi che è ben poca cosa confrontanti al resto della vita!

Zero93
"U.fra":
Ciao Zero93, riapro questa discussione perché vivo una situazione analoga: anch'io ho investito questo primo anno (siamo coetanei) senza tener conto delle mie attitudini. Sono iscritto al Cdl di CTF, ma dopo un primo semestre di discipline "matematiche", mi ritrovo a lottare con quelle biologiche. In più anche io ho avvertito un vivo interesse verso la fisica, che mi spinge a riconsiderare la mia scelta.
Quello che mi frena è la paura di non farcela o di farcela e non trovare un lavoro (magari a causa del ritardo), rimpiangendo il cambio di rotta.
Quali sono le condizioni lavorative dei laureati in fisica che hanno in precedenza hanno frequentato altri corsi??

Un grazie anticipato e un saluto. Ps sono anch'io pugliese ;)


Ciao, U.fra, purtroppo sono stato molto impegnato ed ho notato solo ora l'up del mio thread.
Se posso darti un consiglio - e te lo dice uno che è andato vicino alla depressione per la scelta che ha compiuto -, è quello di non preoccuparti troppo per ora. Non è un anno perso, ma un anno che ti è servito a capire qualcosa in più di te, qualcosa di determinante che, se ignorato ancora a lungo, probabilmente ti avrebbe fatto sprofondare più avanti. Tanti studenti in gamba cambiano corso di laurea ed altrettanti si prendono un anno di tempo per ponderare al meglio le loro scelte prima di decidere; quindi non demordere, se senti di dover cambiare fallo ed abbraccia le tue aspirazioni.
Se ti va ci possiamo sentire in privato! :)

U.fra1
Grazie mille per il link :)

Sk_Anonymous

U.fra1
Ciao Zero93, riapro questa discussione perché vivo una situazione analoga: anch'io ho investito questo primo anno (siamo coetanei) senza tener conto delle mie attitudini. Sono iscritto al Cdl di CTF, ma dopo un primo semestre di discipline "matematiche", mi ritrovo a lottare con quelle biologiche. In più anche io ho avvertito un vivo interesse verso la fisica, che mi spinge a riconsiderare la mia scelta.
Quello che mi frena è la paura di non farcela o di farcela e non trovare un lavoro (magari a causa del ritardo), rimpiangendo il cambio di rotta.
Quali sono le condizioni lavorative dei laureati in fisica che hanno in precedenza hanno frequentato altri corsi??

Un grazie anticipato e un saluto. Ps sono anch'io pugliese ;)

Zero93
Grazie della risposta e soprattutto della comprensione, vict85. Per quanto riguarda il riprendere la mano, ci ho già pensato: ho scaricato e studiato i libri di testo pensati per il biennio dei licei scientifici presenti qui sul sito ed ora sono alle prese con i testi che utilizzavo nel triennio del mio liceo.
Purtroppo faccio un po' di fatica perché, pur provenendo - appunto - da uno scientifico, il professore che avevo alle superiori mi ha abituato unicamente a risolvere esercizi, facendomi sì sviluppare un grande intuito logico e matematico ma senza mai fornirmi un'infarinatura teorica degli argomenti trattati; purtuttavia non si tratta di ostacoli insormontabili e credo di stare riuscendo nello studio autogestito discretamente. :)

vict85
Come ex-studente del liceo scientifico tecnologico ritengo che la facoltà di fisica, anche se forse ti conviene riprendere un po’ la mano con la matematica e i calcoli. Secondo me puoi tranquillamente rimanere a casa per i primi tre anni, specialmente se hai sentito parlare bene della facoltà più vicina. Eventualmente puoi trasferirti in qualsiasi momento del percorso senza eccessivi problemi.

Per il resto direi che qualche sconforto è normale dopo aver sbagliato percorso (io sono passato a matematica dopo la triennale in scienze politiche). Non devi buttarti troppo giù, un anno non ti rovina la vita. Tieni conto che ci sono fisici che lavorano in team di ricerca medica (sulle cellule del cervello per esempio, ma anche sul cancro) e quindi l’anno a medicina può anche tornare utile se vorrai far domanda in dottorati di questo genere.

Devi solo capire se te la senti di buttarti e fare il passaggio. Una volta fatto non si torna indietro, devi esserne sicuro. Ma mi sembra che le tue motivazioni siano ragionevoli :) (anche perché sono le stesse che hanno spinto me a fare il cambio).

P.S.: Sono ormai passati anni dalla mia scelta e non me ne pento.

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