Da giurisprudenza a matematica

ricomincioda31
Ciao a tutti. Ho bisogno di un vostro consiglio.
Sono uno studente di giurisprudenza, 4 anno. Una noia mortale, già solo l'idea di dover tenere davanti un codice per il resto della mia vita mi fa venire i brividi. Da qualche mese a questa parte mi è venuta la tentazione di cambiare percorso di studi ed ora ho la seria tentazione di trasferirmi a matematica.
Ho fatto il liceo scientifico però in questi anni a parte un esame di economia e il conto del resto quando compro qualcosa ho totalmente abbandonato la matematica. Al liceo pur non essendo un genio (anzi sono stato uno studente piuttosto distratto) me la sono sempre cavata ed ora che non ho più la testa tra le nuvole questa materia ha iniziato davvero a incuriosirmi.
Il problema è che ho due paure:
1) di trovare così tanta difficoltà, visto il tempo passato dalla fine del liceo, da pentirmi della scelta;
2) prendendo la magistrale a 28/29 anni sarei troppo "vecchio" per il mercato del lavoro.

Voi che mi dite ?

Risposte
Sk_Anonymous
Scusami, ma perché non prenderti la triennale in scienze giuridiche? Non butteresti via quattro anni, avresti una seconda laurea (che schifo non fa da mostrare sul curriculum). Se sei al terzo anno di giurispridenza, potresti cavartela con un paio di esami e la prova finale (che chiamare tesi è ridicolo).

ricomincioda31
Ciao a tutti. Scusate se sono sparito, ho avuto a che fare con la sessione d'esami. Ho letto le vostre risposte, sono tutte interessanti, e vi ringrazio.
Innanzitutto vi ringrazio per avermi fatto prendere consapevolezza delle difficoltà che potrei incontrare. In questo giorni sono andato a raccogliere informazioni su studio, lavoro e preparazione personale. Ho potuto riscontrare tutto quanto i avete detto e constatare che mi serve una bella ripetizione per poter arrivare a settembre in un condizione per lo meno decente. Posso insomma affermare che all'inizio sarà certamente una mazzata tra capo e collo. Nonostante questo con molto molto molto impegno ce la potrei fare.

Quando a chiedere la convalida di esami, la escludo a priori. In primo luogo perchè non credo abbia fatto esami di questo tipo e poi perché penso sia per me più un danno che un vantaggio.
Escludo anche il trasferimento a economia o a triennali di scienze giuridiche. Non sono strade che mi interessano. Le alternative che ho difronte sono due. legge o matematica.

In questi giorni vado a farmi una chiacchierata allo sportello orientamento e poi mi tocca solo scegliere.

snake-16
Finisci asoolutamente giurisprudenza o almeno la triennale in servizi giuridici come ha detto qualcuno, buttare via 4 anni al vento mi sembra un peccato e quando hai fatto passi a Matematica.

NB: non tutti riescono a studiare matematica all'università, quindi c'è il rischio di rimanere con un pugno di mosche

Steven11
Ciao,

Una bella domanda, darti un consiglio non e' facile, ma posso provarci.
Riguardo al mercato del lavoro (tua seconda domanda), dai un'occhiata a questo sito. Come vedi un matematico fa le cose piu' svariate, e con una breve ricerca in rete puoi leggere che vari indicatori danno la laurea in Matematica (o Fisica) come un buon titolo per trovare lavoro dopo la laurea. Fare una previsione adesso su cosa finiresti a fare e' del tutto impossibile, nel caso in cui decidessi di iscriverti e il tuo percorso andasse bene deciderai strada facendo, a seconda di cosa ti piace della matematica (applicazioni, lato teorico etc.).
Per la questione eta', non so quanto questo possa penalizzarti. Chiaramente avrai a che fare con persone che a 28 anni hanno gia' qualche esperienza lavorativa, ma non mi sento di dirti che avrai problemi in senso assoluto. Io sto facendo un dottorato in matematica pure in un'universita' inglese, e ho colleghi (molto bravi) che per varie vicissitudini hanno iniziato il dottorato a 28 anni.

Come ti diceva Vict, dubito che tu riesca a riscattare gli anni di giurisprudenza in qualche modo se decidi di fare Matematica o simili. Mi viene in mente che alcuni matematici finiscono per lavorare nel settore bancario e assicurativo, dove certamente lavorano anche figure che hanno una formazione giuridica, non so se quindi il tuo passato a giurisprudenza a matematica potrebbe fare interesse, direi piu' no che si', ma non saprei. Suppongo molto dipenda anche da che indirizzo avevi mentre studiavi giurisprudenza.

Infine: la matematica che si fa all'uni e' chiaramente diversa da quella del liceo. Inizierai da subito nel fare materie del tutto nuove (Algebra lineare ad Algebra astratta) e Analisi, che e' materia del V anno di liceo ma all'universita' si fa con un approccio rigoroso. Insomma, conosco studenti che vengono dal classico, dove molte cose non le hanno fai viste/fatte, e che poi sono divenuti matematici molto bravi. Quindi lo stesso vale per chi ha semplicemente dimenticato quanto fatto allo scientifico.

Insomma, alla luce del fatto che, a tuo dire, non riesci piu' ad aprire un libro di diritto, idealisticamente mi sento di incoraggiarti a cercare un'altra strada piuttosto che a vivere facendo qualcosa che odi. Nel frattempo valuta anche se puoi essere interessato da altre opzioni, come Economia, di cui qualcuno ha parlato piu' giu'. Vedi anche se nell'universita' dove sei (quale e', a proposito?) esiste un prof referente per l'orientamento, a cui andare a chiedere un consiglio di persona!

Un grosso in bocca al lupo, qualunque sia la scelta :D

vict85
Dubito che si possa accedere alle magistrali di economia con una laurea in giurisprudenza e ancor meno in una finanziaria. Il numero di esami in economia fatti a giurisprudenza, esclusi i corsi di diritto nei vari settori economici, si riducono a uno: economia politica. Certo a meno di scegliere una triennale specializzata nel diritto aziendale o tributario che potrebbe arrivare ad avere 3-4 più eventuali a scelta. Comunque sono versioni semplificate persino rispetto ai corsi a scienze politiche che già sono più semplici di quelli ad economia. Non sono neanche sicuro che statistica sia obbligatoria in ogni indirizzo.

@ricomincioda3: Con il senno di poi, probabilmente, avresti fatto meglio a scegliere economia o scienze politiche. A scienze politiche fai tanti esami di storia, alcuni di quelli che potresti fare non sono comuni neanche a storia (la storia degli altri paesi del mondo). Economia no, ma forse ti sarebbe piaciuta di più. Una eventualità è passare ad una di quelle due (nella triennale però).
Comunque io sono laureato a studi internazionali (una triennale in scienze politiche specializzata nelle relazioni internazionali) e ora sono vicino a prendere la magistrale in matematica. Ho perso qualche anno durante il percorso (ho compiuto 30 a febbraio), specialmente negli ultimi anni perché la vita da studente comincia a pesarmi un po' (e in parte perché sto cercando di tenere una buona media). Spero sinceramente di finire gli esami e chiudere tutto entro ottobre-dicembre.
Darti un consiglio è difficile. Io ho scelto scienze politiche perché volevo lavorare nel settore diplomatico. Durante il secondo anno mi sono fatto una idea un po' migliore di cosa sarei andato a fare e ho cambiato idea. In matematica sono sempre andato molto bene e tutto sommato ho cambiato programma di vita. Ma prima di scegliere io sapevo cosa si studiava a matematica, tu lo sai? Mi sono laureato per non perdere totalmente i due anni di studio e ho aggiunto tutti gli esami matematici che mi era possibile nel terzo anno. Alla fine mi sono iscritto alla triennale con 30cfu (se non ricordo male gli esami di lingua, un esame di probabilità, un esame di matematica per l'economia e un esame in cui avevo preso 30). In parte ho fatto l'errore di pensare di essere più in forma di quanto non fossi e ho avuto un primo anno decisamente difficile. Il mio consiglio è che se ti passano 30 cfu (nel tuo caso saranno probabilmente meno), fai un primo anno di 30cfu; non anticipare esami. Per lo meno in triennale, posso dire che nel mio tentativo di metterci di meno ci ho messo un anno in più. Quindi sconsiglio di provare a fare questo tipo di cose, specialmente se hai fatto poca matematica per 3 anni.
Dal punto lavorativo non so se mi è convenuto, se non avessi cambiato ora starei probabilmente lavorando da 5-6 anni. Ora sono vecchio e con poca esperienza lavorativa. Insomma mi spaventa abbastanza il dopo laurea, seppur ovviamente io sia disposto a lavorare all'estero e a muovermi spesso (insomma volevo fare il diplomatico :roll: ). Cosa che non tutti i miei colleghi sono disposti a fare. Considerando che sono un discreto programmatore forse finirò per andare a fare quello, ma in questo caso difficilmente cercherò questo tipo di contratto in Italia.

Detto questo io vedo due principali problemi:
[list=1][*:3504uccc] Non sono sicuro tu sappia davvero cosa sia la matematica universitaria e quindi se ti piacerà o meno;[/*:m:3504uccc]
[*:3504uccc] Sono molti anni che non tocchi la matematica. Sapresti calcolare, senza cercare su internet la formula, le radici del polinomio \(\displaystyle 6x^2+17x+12 \)? Io già in due anni mi sono accorto che me l'ero dimenticato, insomma ricordavo la teoria che ci stava dietro ma molte formule le avevo perse. [/*:m:3504uccc][/list:o:3504uccc]

Comunque qualsiasi cosa deciderai, dovrai conviverci per tutta la vita. Quindi in bocca a lupo per la scelta. Non esiste a priori una scelta migliore o peggiore, solo scelte più o meno semplici. Quella che stai prendendo in considerazione non è certo semplice.

Ryukushi1
Forse ti converebbe cercare di passare a una triennale in ambito giuridico facendoti passare gli esami, finire quella e poi iscriverti a una magistrale di stampo economico-giuridico.

Per esempio a Torino ci sono 4 triennali diverse di Diritto oltre alla classica quinquiennale. Secono me è la soluzione migliore per non buttare via anni.

Poi per fare qualcosa relativa alla matematica, potresti fare una magistrale nell'ambito finanziario.

EDIT Qua c'è l'elenco: http://www.cestor.it/atenei/l014.htm

onlyReferee
Ti rispondo volentieri riguardo l'argomento lavoro per quanto concerne il campo informatico. Relativamente alla matematica lascio la risposta direttamente ai più esperti.
Allora, moltissimi laureati triennali in informatica vanno a fare il programmatore. E' un mestiere (che tra l'altro ho svolto anche io in passato) che non sarebbe neanche male a mio giudizio ma c'è il grosso problema della bassa paga rispetto alle ore giornaliere lavorate (magari da contratto otto ma quasi sempre si arriva a farne anche nove o dieci, in particolare nei momenti in cui c'è la punta di lavoro e le consegne). Tutto questo unito al fatto che ritengo che nel nostro paese la qualità del lavoro di programmatore sia davvero molto bassa rispetto agli altri paesi europei per come sono organizzate le aziende in sé e per una mentalità molto vecchia e poco elastica dei dirigenti. Riassumendo in poche parole molto spesso ti fanno lavorare tanto e male. Cionostante di questo tipo di lavoro c'è sempre una grande richiesta.
Chi si laurea alla magistrale spesso invece opta per qualcosa di diverso, magari di più alto livello come ad esempio il consulente (professione che sta sempre prendendo più piede in questi ultimi anni). Qui sicuramente si è meno davanti al terminale rispetto al programmatore, si prendono stipendi più alti però comunque si lavorano molte ore e soprattutto sono solitamente richiesti più spostamenti per recarsi dai clienti/lavorare in altre sedi.

ricomincioda31
Si infatti secondo me questo è un dato rilevante nell'orientamento universitario che viene totalmente trascurato. Per restare nel nostro caso la matematica e il diritto non si studiano allo stesso modo. Richiedono due metodi totalmente diversi e questo andrebbe spiegato ai ragazzi che spesso si trovano a scegliere senza informazioni sufficienti. Io purtroppo me ne sono accorto tardi e se dovessi decidermi a cambiare corso avrei perso un sacco di tempo. Non so se è un bene o un male, visto che inizierei matematica una consapevolezza maggiore rispetto all'impegno che richiede lo studio all'università.

Onlyreferee se posso ti vorrei fare un'altra domanda. Ho letto che hai completato la magistrale. Nel campo informatico e matematico il mondo del lavoro com'è ?
Per i laureati in giurisprudenza la situazione è drammatica. Per voi ?

onlyReferee
Ciao e grazie a te per le delucidazioni.
In effetti non è banale a mio avviso stabilire se sia più "facile" rimanere concentrati delle ore nel tentativo risolvere un esercizio/comprendere un concetto matematico oppure cercare di comprendere tonnellate di norme che poi bisogna sapere spiegare.
Nel caso della matematica (parlo per esperienza, avendone vista comunqe molta nel CDL in informatica come puoi intuire) spesso il problema principale è appunto quello di capire i concetti. Spesso è proprio questo che blocca nella risoluzione degli esercizi: magari si impara a memoria una definizione e si pensa di averla acquisita e poi invece quando si arriva agli esercizi ci si blocca perché non si riesce a procedere e ci si accorge che ciò che si pensava di aver capito invece non è ancora stato padroneggiato a dovere. Il bello è che molto spesso quando invece si è riusciti a comprendere le definizioni la parte applicativa per risolvere l'esercizio non è poi tanto lunga e complessa anzi, in molti casi pressoché immediata.
E' interessante dunque chiedersi se magari una persona con un approccio molto orientato al nozionismo (come potrebbe essere uno che studia giurisprudenza) è più facile che si riveli inadatto in corsi di laurea quali matematica oppure il viceversa.

ricomincioda31
Ciao grazie per la risposta.
In effetti rileggendo quello che ho scritto sembra che all'improvviso mi sia stufato del diritto. In realtà non è così. Ho scelto giurisprudenza come alternativa. All'inizio avevo deciso di fare storia. Leggendo le statistiche sull'occupazione degli storici ho cambiato idea. Quindi ho scelto giurisprudenza perché offre qualche opportunità in più (mal pagate però è già qualcosa). Già alla fine del primo anno ho iniziato ad avere dei dubbi che man mano sono diventati sempre di più. Ora sono arrivato ad un punto morto, mi sono totalmente stancato.

La matematica all'inizio non la presi nemmeno in considerazione, un po' perché pensavo che non offrisse lavoro un po' perché la ritenevo una materia per geni.
Ora che ho iniziato l'università ho capito come funziona e che potrebbe essere alla mia portata, certo ci vuole molto impegno, come per qualsiasi altro tipo di studi. Inoltre ho letto che offre anche abbastanza lavoro. Correggetemi se sbaglio.

Infine riguardo alla tua curiosità verso la giurisprudenza. E' una materia particolare, o la odi o la ami. Non per scoraggiarti però ti voglio dire sinceramente di che si tratta. I programmi sono enormi. Considera che per l'esame di diritto privato ho dovuto studiare su un manuale che era di 1200 pagine, a cui c'è da aggiungere il lavoro sul codice. Per l'esame di filosofia del diritto ho portato in totale quasi un 500 pagine, ed è uno degli esami più semplici. Per l'esame di diritto commerciale ho portato quasi un migliaio di pagine ( Manuale di Campobasso, sono tre volumi) Si tratta di un tipo di studio dove ci vuole molta memoria. Certo è fondamentale la comprensione dei principi, però è quasi impossibile comprendere il perché di ogni singola norma giuridica (es. art. 2328 cod. civ.). E in questi casi solo la memoria ti è d'aiuto. Io non ce la faccio a studiare così. Invece di leggere 30/40 pagine al giorno e ripetere fino allo sfinimento preferisco mettermi su un esercizio e scervellarmi fino a risolverlo. Mi da molta più soddisfazione. Ci sono però ragazzi che sono letteralmente innamorati del diritto. Se vuoi capire se fa per te segui qualche lezione di diritto privato o diritto commerciale oppure vai in biblioteca e fatti una lettura di qualche manuale di queste due materie. Sono esami che si fanno rispettivamente al primo e al secondo anno. Se ti piacciono la strada è in discesa altrimenti lascia perdere.
Spero di averti aiutato.

p.s. la metà dei laureandi in giurisprudenza è fanaticissima, avrai quotidianamente a che fare con i paladini della giustizia e della legalità :D

onlyReferee
Ciao :!:
Io ti consiglio di concludere comunque la laurea in giurisprudenza, fatto che ovviamente deduco richieda in ogni caso molto sforzo. Il fatto di studiare matematica anche a mio avviso può essere visto come una seconda laurea. In ogni caso prova a valutare te ora come ora rivedendo magari semplicemente i libri di matematica dell'ultimo anno di liceo per vedere cosa ti è rimasto (questo nei tuoi ritagli di tempo libero).
Curiosità personale: è in questo ultimo anno che ti si è scatenata questa "riluttanza" verso i codici oppure vivi questa condizione da qualche anno in cui studi giurisprudenza a questa parte :?:
Pensa che io sono in una situazione che per alcuni versi è simmetrica rispetto alla tua, dato che sono laureato (magistrale) in informatica ma avrei comunque il pallino di prendere prima o poi anche una laurea in giurisprudenza.

ricomincioda31
Ciao. Grazie per i consigli. Scusa se ci ho messo tanto a rispondere lo studio mi ha tenuto impegnato. In effetti avevo pensato a qualcosa di simile cioè di rispolverare i libri del liceo per vedere come sono messo e poi magari di farmi prestare qualche libro di analisi e fisica da un mio amico (che però fa ingegneria).
Una seconda laurea la escludo. Sono iscritto al quarto anno, ma praticamente sono al terzo. Mentre fino all'anno scorso andavo discretamente (media del 27 e due/tre esami indietro) negli ultimi 10 mesi ho dato solo un esame, già solo la vista di un libro di diritto mi sfinisce. Con l'esperienza maturata in questi anni ho capito che è un tipo di studio troppo mnemonico, non che non si debba applicare anche la logica, ci mancherebbe, però la memoria è preponderante.

Quello che volevo capire è se gli argomenti affrontati nel primo anno sono trattati in modo molto più approfondito rispetto al liceo da precludere la strada ad uno che si trova nella mia condizione ? Oppure se facendo una bella ripetizione durante l'estate potrei riuscire a superare le difficoltà ?

Sk_Anonymous
"ricomincioda3":

1) di trovare così tanta difficoltà, visto il tempo passato dalla fine del liceo, da pentirmi della scelta;

Potresti iniziare a seguire qualche esame del primo anno, magari di Analisi 1, e a settembre/ottobre iniziare a seguire qualche corso del primo anno per vedere come ti senti e te la cavi. Il tutto senza ancora cambiare corso, esami e lezioni sono pubblici.
Detto questo, ti manca appena un anno alla laurea in giurisprudenza. Potrebbe essere una buona idea quella di prenderti una seconda laurea magistrale in qualche ambiente economico? Oppure potresti sentire se il CdLM in Matematica ti costruisce un percorso con debiti ridotto all'osso e solo o quasi sulla parte di matematica che ti interessa (analisi, algebra, geometria...).

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