Cambiare facoltà dopo il primo anno... si è ancora in tempo?
Salve a tutti,
dopo aver espresso i miei dubbi sulla scelta universitaria l'estate scorsa in questo post: viewtopic.php?f=23&t=134251, torno a tediarvi di nuovo.
Al tempo, un po' per mancanza di conoscenza di ciò che sarebbe stata l'università, un po' per indecisione, ho deciso di iscrivermi alla facoltà di ingegneria gestionale, ed ora, fortemente deluso dalla matematica affrontata e dall'approccio ingegneristico alle materie, sto valutando di mollare tutto e passare a matematica pura a Pisa, dove vedrei convalidarmi tutti gli esami del primo ad esclusione di due esami del primo anno, ma in compenso me ne verrebbe convalidato uno del secondo.
A questo punto i miei dubbi sono questi:
_Posso farcela a restare in pari anche con molto sacrificio? (Dovrei dare del primo anno a matematica aritmetica e geometria 1)
_C'è così tanta differenza tra una università statale "normale" ed un politecnico? (Livello organizzativo, fama a livello internazionale...)
_Si rischia una sorta di suddivisione tra studenti di serie A e di serie B a Pisa: i Normalisti sono visti con un occhio di riguardo?
Se qualcuno che ha fatto il passaggio da ingegneria a matematica mi può raccontare la sua esperienza gli sarei grato.
Un saluto e grazie per le vostre risposte.
dopo aver espresso i miei dubbi sulla scelta universitaria l'estate scorsa in questo post: viewtopic.php?f=23&t=134251, torno a tediarvi di nuovo.
Al tempo, un po' per mancanza di conoscenza di ciò che sarebbe stata l'università, un po' per indecisione, ho deciso di iscrivermi alla facoltà di ingegneria gestionale, ed ora, fortemente deluso dalla matematica affrontata e dall'approccio ingegneristico alle materie, sto valutando di mollare tutto e passare a matematica pura a Pisa, dove vedrei convalidarmi tutti gli esami del primo ad esclusione di due esami del primo anno, ma in compenso me ne verrebbe convalidato uno del secondo.
A questo punto i miei dubbi sono questi:
_Posso farcela a restare in pari anche con molto sacrificio? (Dovrei dare del primo anno a matematica aritmetica e geometria 1)
_C'è così tanta differenza tra una università statale "normale" ed un politecnico? (Livello organizzativo, fama a livello internazionale...)
_Si rischia una sorta di suddivisione tra studenti di serie A e di serie B a Pisa: i Normalisti sono visti con un occhio di riguardo?
Se qualcuno che ha fatto il passaggio da ingegneria a matematica mi può raccontare la sua esperienza gli sarei grato.
Un saluto e grazie per le vostre risposte.
Risposte
"seven":
Sei ancora in tempo per cambiare.
Per esperienza: studiare cose che non piacciono
è un inferno. Ti rovini 6-7-8 anni di università
perché evidentemente si allungano.
Poi c'è gente che riesce a chiudersi 8 ore al giorno
studiando cose che ripudia e prende pure tutti 30.
Ma io non sono così e in generale non lo sono
tutte le persone con una passione per la matematica.
Perdi un anno, perdi qualcosa ma, come dire,
ci sta.
Sono le stesse parole che mi ha dato la mia professoressa del liceo, che a suo tempo ha anche tentato a non indirizzarmi su ingegneria. Per il primo semestre ho tenuto botta, ed ora invece inizio ad accusare, più che nei voti, nell'interesse reale verso la materia. Alla fine dovrò sacrificare un'estate o forse due, ma avrei comunque la possibilità di essere in pari all'inizio del terzo anno dato che avrei due esami mancanti del primo anno ed uno abbonato del secondo.
Avete per caso conoscenze di ragazzi che hanno fatto un passaggio ingegneria-->matematica e sapreste elencarmi le principali differenze, difficoltà che vi sono tra i due CdL?
Vi ringrazio ancora per le vostre risposte, per me sono davvero importanti.
"Descartes":
Da cose di questo tipo e soprattutto dal tempo che passo a casa ad approfondire alcuni aspetti matematici (algebra lineare, analisi 2,analisi 1) mi sono messo nella condizione di pormi la seguente domanda: "sono davvero sicuro che quello che ho scelto rispecchia le mie passioni o ho effettuato la mia scelta solo per "possibilità" (basate su dicerie) lavorative?"
Direi che questo è più significativo del'esempio di elettrotecnica.
Sei ancora in tempo per cambiare.
Per esperienza: studiare cose che non piacciono
è un inferno. Ti rovini 6-7-8 anni di università
perché evidentemente si allungano.
Poi c'è gente che riesce a chiudersi 8 ore al giorno
studiando cose che ripudia e prende pure tutti 30.
Ma io non sono così e in generale non lo sono
tutte le persone con una passione per la matematica.
Perdi un anno, perdi qualcosa ma, come dire,
ci sta.
Per esperienza: studiare cose che non piacciono
è un inferno. Ti rovini 6-7-8 anni di università
perché evidentemente si allungano.
Poi c'è gente che riesce a chiudersi 8 ore al giorno
studiando cose che ripudia e prende pure tutti 30.
Ma io non sono così e in generale non lo sono
tutte le persone con una passione per la matematica.
Perdi un anno, perdi qualcosa ma, come dire,
ci sta.
@Intermat hai pienamente ragione ed approvo tutto quello che dici. L'esempio che ho portato è effettivamente inutile, dato che un gestionale, come dici tu non ha necessità di conoscenze di elettrotecnica, ma per me resta comunque significativo. Da cose di questo tipo e soprattutto dal tempo che passo a casa ad approfondire alcuni aspetti matematici (algebra lineare, analisi 2,analisi 1) mi sono messo nella condizione di pormi la seguente domanda: "sono davvero sicuro che quello che ho scelto rispecchia le mie passioni o ho effettuato la mia scelta solo per "possibilità" (basate su dicerie) lavorative?"
Nel post che ho aperto l'estate scorsa mi avevi risposto pure tu, lì l'indecisione era tra ingegneria matematica e gestionale. Come potrai ben capire al tempo ero molto indeciso ed adesso credo di aver scoperto una certa sofferenza verso ciò che è ingegneristico. Come tu dici un solo esame di elettrotecnica è un campione insufficiente, ma, dopo aver seguito qualche lezione degli anni successivi, non riesco proprio ad immaginare come riuscirei a sopportare anni a studiare "Gestione di sistemi logistici e produttivi", "tecnologia meccanica","qualità".
Nel post che ho aperto l'estate scorsa mi avevi risposto pure tu, lì l'indecisione era tra ingegneria matematica e gestionale. Come potrai ben capire al tempo ero molto indeciso ed adesso credo di aver scoperto una certa sofferenza verso ciò che è ingegneristico. Come tu dici un solo esame di elettrotecnica è un campione insufficiente, ma, dopo aver seguito qualche lezione degli anni successivi, non riesco proprio ad immaginare come riuscirei a sopportare anni a studiare "Gestione di sistemi logistici e produttivi", "tecnologia meccanica","qualità".
"Descartes":
un esempio ad elettrotecnica si è usata l'applicazione di Steinmetz senza avere una spiegazione di come si ricavano le trasformazioni di seno e coseno e di cosa sia una trasformazione... Pure applicazione di un'arida formula.
La scelta se cambiare o meno ovviamente è solo tua e la differenza sul "tipo" di matematica fra ingegneria (in special modo gestionale) e matematica è evidente. Quindi se la scelta è stata presa per questione di interessi è evidente che sia la migliore. L'unica cosa che ti volevo dire, essendo arrivato al 4° anno di ing. gestionale, è che molte cose che nei primi anni si danno per buone in seguito vengono spiegate e riviste. Ovviamente se il tuo interesse è matematica è giusto passare a matematica però se il motivo è che "molte cose sono date per buone" e "si deve applicare solo un arida formula" allora ti consiglio di aspettare.
PS: L'esempio di elettrotecnica però capisci che lascia il tempo che trova. Elettrotecnica è un esame che esiste nel piano di studi solo perché servono tot cfu in quel settore disciplinare. Un ingegnere gestionale di elettrotecnica non saprà mai nulla, non è una cosa che gli compete.
Ti ho risposto in privato almeno non andiamo off topic qui

"Descartes":
Sostanzialmente tutto e niente, mi spiego meglio: gli argomenti trattati sono gli stessi, ma la profondità con cui li affronti è diversa. Esempio generico: Alle superiori avrai fatto il teorema di Weierstrass senza dimostrarlo, all'università lo dimostrerai con gli strumenti dell'analisi (che magari conoscerai dalle superiori): successioni, estremi superiori... Ora quello che io definisco approccio ingegneristico forse anche impropriamente è il taglio che si da alla materia: a ingegneria la matematica è uno strumento e come tale viene utilizzato per fini pratici. La cosa non è un male di per se, ma io mi sono accorto che vorrei approfondire maggiormente la parte teorica della matematica per comprendere meglio ciò che sta dietro ad alcune sue applicazioni: un esempio ad elettrotecnica si è usata l'applicazione di Steinmetz senza avere una spiegazione di come si ricavano le trasformazioni di seno e coseno e di cosa sia una trasformazione... Pure applicazione di un'arida formula.
molto interessante! riguardo la fisica invece? è vero che si riprende tutto da 0?
Sostanzialmente tutto e niente, mi spiego meglio: gli argomenti trattati sono gli stessi, ma la profondità con cui li affronti è diversa. Esempio generico: Alle superiori avrai fatto il teorema di Weierstrass senza dimostrarlo, all'università lo dimostrerai con gli strumenti dell'analisi (che magari conoscerai dalle superiori): successioni, estremi superiori... Ora quello che io definisco approccio ingegneristico forse anche impropriamente è il taglio che si da alla materia: a ingegneria la matematica è uno strumento e come tale viene utilizzato per fini pratici. La cosa non è un male di per se, ma io mi sono accorto che vorrei approfondire maggiormente la parte teorica della matematica per comprendere meglio ciò che sta dietro ad alcune sue applicazioni: un esempio ad elettrotecnica si è usata l'applicazione di Steinmetz senza avere una spiegazione di come si ricavano le trasformazioni di seno e coseno e di cosa sia una trasformazione... Pure applicazione di un'arida formula.
per curiosità, cosa intendi per approccio ingegneristico alla matematica? cosa cambia sostanzialmente tra la matematica dello scientifico e la matematica di ingegneria gestionale?
Grazie mille delle tue risposte.
Sapresti darmi delle indicazioni su cosa dovrei concentrarmi questa estate per poter iniziare al meglio l'anno nel momento in cui passerò? Considerando che mi verrà passato analisi 1 qual è la differenza principale tra analisi a matematica ed a ingegneria? (Immagino molta più teoria meno esami calcolosi ma più di ragionamento...)
Sapresti darmi delle indicazioni su cosa dovrei concentrarmi questa estate per poter iniziare al meglio l'anno nel momento in cui passerò? Considerando che mi verrà passato analisi 1 qual è la differenza principale tra analisi a matematica ed a ingegneria? (Immagino molta più teoria meno esami calcolosi ma più di ragionamento...)
"Descartes":
Il mio dubbio è se i professori fanno differenze tra chi è iscritto alla Normale e chi no.
A volte (alcuni a fisica) permettono di fare un orale integrativo anche in condizioni aggiuntive rispetto agli altri. C'era un docente che non faceva fare l'orale se non ai 17 e ai 29, mentre ai normalisti permetteva di farlo anche con 23 dato che devono avere tutti i voti pari ad almeno 24.
Ma nulla di più, le richieste sono le stesse per tutti. I normalisti hanno i loro corsi interni per fare di più.
So benissimo che non posso iscrivermi alla Normale, ma ora non ho questa intenzione, credo di avere sbagliato l'anno scorso a non provarci.
Il mio dubbio è se i professori fanno differenze tra chi è iscritto alla Normale e chi no.
So che i ritmi sono diversi: me ne sono accorto della differenza che c'è tra matematica ad ingegneria gestionale e a matematica. Ho già messo in conto di ristudiare questa estate analisi 1 e geometria 1.
Vi ringrazio delle vostre risposte, aspetto che qualcuno possa raccontarmi un'esperienza di passaggio da ingegneria a matematica.
Il mio dubbio è se i professori fanno differenze tra chi è iscritto alla Normale e chi no.
So che i ritmi sono diversi: me ne sono accorto della differenza che c'è tra matematica ad ingegneria gestionale e a matematica. Ho già messo in conto di ristudiare questa estate analisi 1 e geometria 1.
Vi ringrazio delle vostre risposte, aspetto che qualcuno possa raccontarmi un'esperienza di passaggio da ingegneria a matematica.
Non puoi iscriverti alla Normale, prima della magistrale intendo. Per il resto concordo con giuliofis.
Comunque Pisa ha esami tendenzialmente più difficili della media in matematica. Quindi penso che rispetto a gestionale sia un cambio di ritmo non indifferente.
Comunque Pisa ha esami tendenzialmente più difficili della media in matematica. Quindi penso che rispetto a gestionale sia un cambio di ritmo non indifferente.
Sì, non saprei, no.
