Ancora dubbi sul corso di laurea (Ingegneria VS Scienze)
Salve a tutti.
Ancora una volta, sorge l'indecisione sulla fatidica scelta riguardante il corso di laurea da intraprendere.
Sto per attraversare una porta dalla quale non potrò più tornare in dientro; una porta che mi indirizzerà verso un futuro che poi ho l'impressione di non poter più rifiutare.
La scelta, che consideravo finalmente la più adeguata, dopo tanti dubbi, era di fare Ingegneria Informatica; la motivazione è la seguente: il destino pare che abbia scelto per me sin dall'inizio delle scuole superiori.
Adoro e trovo eccitante la matematica, in particolare l'analisi (il suo senso, le sue applicazioni nella realtà).
Ho studiato un bel po' di informatica e di programmazione per la quale sono molto portato (ho fatto Ragioneria, corso Programmatore).
Mi incuriosisce la "parte elettronica" che si trova a ingegneria.
Mi incuriosisce la fisica. Resta da comprendere se si tratta di passione, se ci sono potenzialità in questo senso, oppure di semplice attrazione infantile.
Credo che tra tutti i corsi, quelli di ingegneria siano i più adeguati per le opportunità lavorative (soprattutto per la durata dei 5 anni che in genere si dice che si dovrebbe trovare lavoro abbastanza presto).
Ovviamente, nello stesso momento ho anche paura di non essere in grado di affrontare il corso, sia per i problemi di salute che soprattutto per degli eventuali limiti delle mie capacità.
Inoltre, sono bravo in informatica ma negli ultimi tempi mi dà la nausea.
L'alternativa a ingegneria è la fisica stessa. Come ho detto, mi incuriosisce davvero molto, ma la scuola non mi ha fornito alcuna base per questa disciplina.
Studiandola da solo procedo molto a rilento e trovo grandi difficoltà.
Gli esercizi mi riescono solo la metà delle volte e la meccanica di Newton non mi va così a genio.
Avanti, sono scarso in fisica è chiaro. Eppure c'è qualcosa che mi piace, vorrei studiare gli argomenti più avanzati ma non riesco a comprendere la fonte di questo desiderio.
Mi piacerebbe arrivare a studiare e comprendere la matematica, quella "difficile", che Einstein ha usato nella teoria della relatività generale e comprendere anche la teoria stessa.
E la fisica quantistica e le equazioni di Maxwell. Vorrei avere una panoramica completa sul mondo che mi circonda per capire che cosa mi piace davvero. Quale strada dovrei percorrere.
L'analisi l'ho studiata così, da solo, con l'obbiettivo di poter studiare qualcosa di sempre più difficile, finché le difficoltà non sono diventate così numerose da costringermi a lasciare perdere (non che sia arrivato così lontano comunque).
Come si può ben comprendere, la parola "infantile" usata lì sopra assume senso.
Sono scarso in fisica eppure mi piace (forse mi piace l'idealizzazione che ne faccio), sono bravo in informatica eppure non mi piace.
Senza contare che la laurea in fisica senza dottorato so che è un pezzo di carta quasi inutile (correggetemi pure se sono male informato).
Cosa devo fare? [sembra che sto quasi cercando una consulenza psicologica]
---
Un mio amico presso cui ho chiesto dei chiarimenti mi aveva detto qualche mese fa che Fisica era una strada ottima, solo però con l'accesso alla scuola normale superiore (di Pisa).
Lui è stato un po' estremo nel spiegarmi che qualsiasi cosa si faccia bisogna sempre puntare al massimo perché solo così ci si può assicurare davvero un lavoro (e soprattutto bisogna andare all'estero).
Molte persone, compreso lui, credono che io abbia delle eccezionali capacità, ma io non credo di averle e soprattutto ora come ora non sono assolutamente e neppure lontanamente in grado di soltanto fare il test di ammissione alla normale.
Credo sia arrivato il momento di guardare in faccia la realtà e di cancellare definitivamente questo desiderio di fare qualcosa che non mi compete! Cosa ne pensate?
Ancora una volta, sorge l'indecisione sulla fatidica scelta riguardante il corso di laurea da intraprendere.
Sto per attraversare una porta dalla quale non potrò più tornare in dientro; una porta che mi indirizzerà verso un futuro che poi ho l'impressione di non poter più rifiutare.
La scelta, che consideravo finalmente la più adeguata, dopo tanti dubbi, era di fare Ingegneria Informatica; la motivazione è la seguente: il destino pare che abbia scelto per me sin dall'inizio delle scuole superiori.
Adoro e trovo eccitante la matematica, in particolare l'analisi (il suo senso, le sue applicazioni nella realtà).
Ho studiato un bel po' di informatica e di programmazione per la quale sono molto portato (ho fatto Ragioneria, corso Programmatore).
Mi incuriosisce la "parte elettronica" che si trova a ingegneria.
Mi incuriosisce la fisica. Resta da comprendere se si tratta di passione, se ci sono potenzialità in questo senso, oppure di semplice attrazione infantile.
Credo che tra tutti i corsi, quelli di ingegneria siano i più adeguati per le opportunità lavorative (soprattutto per la durata dei 5 anni che in genere si dice che si dovrebbe trovare lavoro abbastanza presto).
Ovviamente, nello stesso momento ho anche paura di non essere in grado di affrontare il corso, sia per i problemi di salute che soprattutto per degli eventuali limiti delle mie capacità.
Inoltre, sono bravo in informatica ma negli ultimi tempi mi dà la nausea.
L'alternativa a ingegneria è la fisica stessa. Come ho detto, mi incuriosisce davvero molto, ma la scuola non mi ha fornito alcuna base per questa disciplina.
Studiandola da solo procedo molto a rilento e trovo grandi difficoltà.
Gli esercizi mi riescono solo la metà delle volte e la meccanica di Newton non mi va così a genio.
Avanti, sono scarso in fisica è chiaro. Eppure c'è qualcosa che mi piace, vorrei studiare gli argomenti più avanzati ma non riesco a comprendere la fonte di questo desiderio.
Mi piacerebbe arrivare a studiare e comprendere la matematica, quella "difficile", che Einstein ha usato nella teoria della relatività generale e comprendere anche la teoria stessa.
E la fisica quantistica e le equazioni di Maxwell. Vorrei avere una panoramica completa sul mondo che mi circonda per capire che cosa mi piace davvero. Quale strada dovrei percorrere.
L'analisi l'ho studiata così, da solo, con l'obbiettivo di poter studiare qualcosa di sempre più difficile, finché le difficoltà non sono diventate così numerose da costringermi a lasciare perdere (non che sia arrivato così lontano comunque).
Come si può ben comprendere, la parola "infantile" usata lì sopra assume senso.
Sono scarso in fisica eppure mi piace (forse mi piace l'idealizzazione che ne faccio), sono bravo in informatica eppure non mi piace.
Senza contare che la laurea in fisica senza dottorato so che è un pezzo di carta quasi inutile (correggetemi pure se sono male informato).
Cosa devo fare? [sembra che sto quasi cercando una consulenza psicologica]
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Un mio amico presso cui ho chiesto dei chiarimenti mi aveva detto qualche mese fa che Fisica era una strada ottima, solo però con l'accesso alla scuola normale superiore (di Pisa).
Lui è stato un po' estremo nel spiegarmi che qualsiasi cosa si faccia bisogna sempre puntare al massimo perché solo così ci si può assicurare davvero un lavoro (e soprattutto bisogna andare all'estero).
Molte persone, compreso lui, credono che io abbia delle eccezionali capacità, ma io non credo di averle e soprattutto ora come ora non sono assolutamente e neppure lontanamente in grado di soltanto fare il test di ammissione alla normale.
Credo sia arrivato il momento di guardare in faccia la realtà e di cancellare definitivamente questo desiderio di fare qualcosa che non mi compete! Cosa ne pensate?
Risposte
Beh, aiutarti a conoscere te stesso è abbastanza difficile..
Però qualcuno già ti ha detto la verità (o almeno, io che ho 18 anni, quindi più o meno la tua età, sono d'accordo).
È impossibile conoscere se stessi alla nostra età.
Però qualcuno già ti ha detto la verità (o almeno, io che ho 18 anni, quindi più o meno la tua età, sono d'accordo).
È impossibile conoscere se stessi alla nostra età.
Ora come ora, se dovessi scegliere in questo momento, farei la pazzia di scegliere fisica.
Come ho detto, purtroppo è a periodi: periodi in cui mi concentro sulla programmazione e periodi in cui studio matematica.
La matematica "fine a se stessa" per quanto la trovi interessante non mi eccita tanto quanto la sua applicazione.
Purtroppo devo dire che ho sempre studiato da solo (se da un lato questo potenzia le proprie capacità, dall'altro ci si abitua a un metodo di studio spesso sbagliato).
Ricordo, ad esempio, che quando studiavo matematica ignoravo sempre la parte prettamente teorica (teoremi, dimostrazioni, ecc...), facevo molta fatica, anzi, non riuscivo a comprendere un libro di analisi scritto in linguaggio rigoroso.
Cercavo solo di fare gli esercizi; cercavo di imparare cos'era su per giù una derivata, un integrale, un'equazione differenziale e provavo a svolgere l'esercizio.
Studiare matematica in questo modo non ha molto senso, ma nel momento in cui si comprende il concetto pratico (non per forza teorico) di un'integrale, quel poco che sono riuscito a capire di matematica inizia ad acquisire un senso.
Purtroppo per l'ingegneria informatica tutta questa storia è un optional, mi sembra una pura formalità il fatto che i primi anni si facciano analisi1&2 e fisica generale (magari mi sbaglio).
Comunque, il problema è un'altro: innanzitutto la situazione lavorativa e poi (molto importante) cercare di comprendere le proprie inclinazioni ed i propri limiti.
Per la situazione lavorativa, molti mi dicono che sono male informato.
Io non so più a cosa credere in questo momento.
Per quanto riguarda le proprie inclinazioni e i propri limiti, sono in preda ad una grandissima confusione.
Il fatto di non aver studiato, chessò, allo scientifico, il fatto di aver tentato di imparare da solo e le difficoltà incontrate durante il percorso (le cose che ho imparato sono molto frammentarie e disordinate, spesso senza le adeguate basi e senza aver compreso pienamente il senso di tutto ciò) mi mettono in una posizione particolare in cui mi chiedo: queste difficoltà sono normali?
Forse questo è il mio limite e questi sono davvero i miei tempi?
Se all'università imparassi tanto lentamente quanto imparo così da solo, direi che sono perduto e che poi faccio la fine di mia cugina (13 anni e deve darsi ancora tutto il quinto).
Come ho detto (mi pare di averlo già scritto), il problema principale è che non conosco me stesso.
Come ho detto, purtroppo è a periodi: periodi in cui mi concentro sulla programmazione e periodi in cui studio matematica.
La matematica "fine a se stessa" per quanto la trovi interessante non mi eccita tanto quanto la sua applicazione.
Purtroppo devo dire che ho sempre studiato da solo (se da un lato questo potenzia le proprie capacità, dall'altro ci si abitua a un metodo di studio spesso sbagliato).
Ricordo, ad esempio, che quando studiavo matematica ignoravo sempre la parte prettamente teorica (teoremi, dimostrazioni, ecc...), facevo molta fatica, anzi, non riuscivo a comprendere un libro di analisi scritto in linguaggio rigoroso.
Cercavo solo di fare gli esercizi; cercavo di imparare cos'era su per giù una derivata, un integrale, un'equazione differenziale e provavo a svolgere l'esercizio.
Studiare matematica in questo modo non ha molto senso, ma nel momento in cui si comprende il concetto pratico (non per forza teorico) di un'integrale, quel poco che sono riuscito a capire di matematica inizia ad acquisire un senso.
Purtroppo per l'ingegneria informatica tutta questa storia è un optional, mi sembra una pura formalità il fatto che i primi anni si facciano analisi1&2 e fisica generale (magari mi sbaglio).
Comunque, il problema è un'altro: innanzitutto la situazione lavorativa e poi (molto importante) cercare di comprendere le proprie inclinazioni ed i propri limiti.
Per la situazione lavorativa, molti mi dicono che sono male informato.
Io non so più a cosa credere in questo momento.
Per quanto riguarda le proprie inclinazioni e i propri limiti, sono in preda ad una grandissima confusione.
Il fatto di non aver studiato, chessò, allo scientifico, il fatto di aver tentato di imparare da solo e le difficoltà incontrate durante il percorso (le cose che ho imparato sono molto frammentarie e disordinate, spesso senza le adeguate basi e senza aver compreso pienamente il senso di tutto ciò) mi mettono in una posizione particolare in cui mi chiedo: queste difficoltà sono normali?
Forse questo è il mio limite e questi sono davvero i miei tempi?
Se all'università imparassi tanto lentamente quanto imparo così da solo, direi che sono perduto e che poi faccio la fine di mia cugina (13 anni e deve darsi ancora tutto il quinto).
Come ho detto (mi pare di averlo già scritto), il problema principale è che non conosco me stesso.
"davideice":
Quindi se vuoi fare ricerca o insegnare meglio FISICA, se vuoi costruire o progettare meglio INGEGNERE.
Ci sono moltissimi fisici che lavorano come progettisti (specie nell'elettronica), come molti ingegneri che fanno ricerca e insegnano su temi fisici.
Non è che il sapere sia così a compartimenti stagni...
In teoria se uno é super intelligente dovrebbe fare fisica cosa che gli permetterebbe riuscire a capire ció che é stato scoperto finora e da li andare avanti mentre se sei un soggetto di normali capacitá probabilmente meglio fare ingegneria che ti da gli strumenti per poter essere operativo sul campo. A volte sento dire "io faccio fisica studio tutte le teorie possibili e quindi posso far anche quello che fa l'ingegnere" ebbene errore grandissimo dato che qualsiasi tipo di progetto, civile, meccanico, aeronautico,etc per poter essere approvato e costruito deve seguire certe prescrizioni frutto di teorie ed esperienze pratiche che servono per validare sia legalmente che tecnicamente ció che stai progettando e che in moltissimi casi richiede l'obbligo (anche legale) di essere ingegnere.
Quindi se vuoi fare ricerca o insegnare meglio FISICA, se vuoi costruire o progettare meglio INGEGNERE.
Quindi se vuoi fare ricerca o insegnare meglio FISICA, se vuoi costruire o progettare meglio INGEGNERE.
Oh finalmente ti sei aperto 
Leggendo quello che hai scritto allora ti consiglio di fare ingegneria informatica, conta che fisica 1 e fisica 2 le fai pure lì, se poi ti rendi conto che la fisica deve essere la tua vita puoi sempre cambiare.
Ingegneria ti da qualche sicurezza in più, fisica un po' meno.
In ogni caso
Ingegneria informatica
http://www.unipi.it/index.php/lauree/corso/10276
Fisica
http://www.unipi.it/index.php/lauree/corso/10441

Leggendo quello che hai scritto allora ti consiglio di fare ingegneria informatica, conta che fisica 1 e fisica 2 le fai pure lì, se poi ti rendi conto che la fisica deve essere la tua vita puoi sempre cambiare.
Ingegneria ti da qualche sicurezza in più, fisica un po' meno.
In ogni caso
Ingegneria informatica
http://www.unipi.it/index.php/lauree/corso/10276
Fisica
http://www.unipi.it/index.php/lauree/corso/10441
"Raam":
Il problema non è che non conosco il percorso dei due corsi di laurea. Il problema è che non conosco me stesso. Per questo poco fa ho reputato sbagliato e inutile di aver aperto questa discussione.
Questo credo sia abbastanza normale a 20 anni!
Io ora sto finendo la triennale in ing. gestionale ma non sono convintissimo che mi piaccia nel suo complesso. La continuo perchè alcune materie mi interessano e perchè avrei l'idea di finire la magistrale per poi fare un dottorato di ricerca in qualcosa che mi è piaciuto veramente nel corso dei 5 anni di studio (per ora la parte di ricerca operativa e la parte dell'energia rinnovabile). Te lo dico perchè, secondo me, dovresti semplicemente scegliere per poi fare delle valutazioni nel corso degli anni. Ti piace informatica, fai ing. informatica oppure informatica. Pensi ti piaccia la fisica, iscriviti a fisica, al massimo alla fine del primo anno passi ad ingegneria. Tanto al primo anno se passi analisi I e fisica I a fisica te li riconoscono anche ad ingegneria (e spesso vale anche il viceversa).
Ti capisco bene quando dici che è un dubbio che sembra esistenziale "perchè poi non si può tornare indietro", però questo è vero solo in parte e i curriculum dei docenti che trovarai a lezione te lo testimonieranno. Ci sono ing. meccanici che insegnano marketing, ing. nucleari che insegnano economia, ing. delle telecomunicazioni che insegnano probabilità e statistica, fisici che insegnano teoria dei laser agli ingegneri, ing. elettronici che insegnano analisi II e così via. Questo per quanto riguarda l'università, figurati nel mondo del lavoro dove spesso non si fa tutta questa differenza, soprattutto dipenderà dalla bravura e dalla fortuna che avrai nel trovare il lavoro che si avvicini il più possibile ai tuoi interessi.
Io sono aperto a tutti i tipi di dialogo a dire il vero. Il problema è che spesso, chi chiede un "consiglio", in genere lo fa per sentirsi dire qualcosa, per ottenere un appoggio più che altro.
Ho aperto questo spazio perché, come ho già spiegato più volte, avrei sperato di avere delle conferme sul fatto che fosse meglio fare ingegneria anziché fisica.
Così non è stato (e di certo non ve ne do la colpa); come conseguenza il dubbio è diventato più grande prima e quindi, proprio per questo, sono anche più aperto al dialogo se ne volete fare uno.
Supponiamo così che sia l'ingegnere che il fisico di 5 anni trovino lavoro allo stesso modo dopo la laurea.
Ho fatto tanta informatica durante gli ultimi anni di scuola (non solo a scuola, ma soprattutto ho approfondito alcune cose di programmazione da solo).
Tutto questo sarebbe quasi gettato al vento se facessi fisica (non mettendo comunque in dubbio che eventualmente un fisico potrebbe fare anche il programmatore un giorno).
Il mio motto è in questo caso: "usa tutto ciò che hai a disposizione, non risparmiare niente".
Adesso qualcuno mi dice: perché solo 5 anni di fisica e non continuare gli studi?
Ed io ribadisco: non ho la sfera di cristallo purtroppo, e non sono in grado di prevedere se dopo l'eventuale (speriamo) laurea magistrale avrò ancora la voglia di studiare.
Il mio obbiettivo principale è sopravvivere (lavorando e il prima possibile e ritornare il debito ai miei genitori); il mio obbiettivo secondario è saziare la mia fame di sapere.
Sono abbastanza in gamba nella programmazione ma mi eccitano di più i numeri e le equazioni (è sempre stato così).
Ma la fisica non l'ho mai scoperta né capita veramente e quindi sono mosso da un'incontrollabile curiosità che è nata soprattutto negli ultimi tempi (quando ho leggermente maturato i concetti dell'analisi).
Utilizzare questi "strumenti" per descrivere la natura, attraverso delle leggi matematiche.. è un qualcosa che quando posso fare anche con i primi stupidi esercizi della fisica mi dà un forte senso di soddisfazione.
Ci sono già passato in tutto questo. Mi appassiona la filosofia e la psicologia. Mi appassiona la matematica e l'informatica.
In realtà periodo dopo periodo mi dedico solamente a una cosa che poi inevitabilmente metto da parte per pensare ad altro.
Ci sono già passato e ho paura che questo "pallino" della scienza sia soltanto un'altra cosa temporanea.
Qualuno vedrà queste argomentazione come stupide ed infantili. Non è proprio così; tutta la questione è frutto del mio carattere nevrotico e perennemente indeciso.
Scusate se sono stato problematico o testardo.
Grazie davvero per la vostra insistenza.
--
Il problema non è che non conosco il percorso dei due corsi di laurea. Il problema è che non conosco me stesso. Per questo poco fa ho reputato sbagliato e inutile di aver aperto questa discussione.
Ho aperto questo spazio perché, come ho già spiegato più volte, avrei sperato di avere delle conferme sul fatto che fosse meglio fare ingegneria anziché fisica.
Così non è stato (e di certo non ve ne do la colpa); come conseguenza il dubbio è diventato più grande prima e quindi, proprio per questo, sono anche più aperto al dialogo se ne volete fare uno.
Supponiamo così che sia l'ingegnere che il fisico di 5 anni trovino lavoro allo stesso modo dopo la laurea.
Ho fatto tanta informatica durante gli ultimi anni di scuola (non solo a scuola, ma soprattutto ho approfondito alcune cose di programmazione da solo).
Tutto questo sarebbe quasi gettato al vento se facessi fisica (non mettendo comunque in dubbio che eventualmente un fisico potrebbe fare anche il programmatore un giorno).
Il mio motto è in questo caso: "usa tutto ciò che hai a disposizione, non risparmiare niente".
Adesso qualcuno mi dice: perché solo 5 anni di fisica e non continuare gli studi?
Ed io ribadisco: non ho la sfera di cristallo purtroppo, e non sono in grado di prevedere se dopo l'eventuale (speriamo) laurea magistrale avrò ancora la voglia di studiare.
Il mio obbiettivo principale è sopravvivere (lavorando e il prima possibile e ritornare il debito ai miei genitori); il mio obbiettivo secondario è saziare la mia fame di sapere.
Sono abbastanza in gamba nella programmazione ma mi eccitano di più i numeri e le equazioni (è sempre stato così).
Ma la fisica non l'ho mai scoperta né capita veramente e quindi sono mosso da un'incontrollabile curiosità che è nata soprattutto negli ultimi tempi (quando ho leggermente maturato i concetti dell'analisi).
Utilizzare questi "strumenti" per descrivere la natura, attraverso delle leggi matematiche.. è un qualcosa che quando posso fare anche con i primi stupidi esercizi della fisica mi dà un forte senso di soddisfazione.
Ci sono già passato in tutto questo. Mi appassiona la filosofia e la psicologia. Mi appassiona la matematica e l'informatica.
In realtà periodo dopo periodo mi dedico solamente a una cosa che poi inevitabilmente metto da parte per pensare ad altro.
Ci sono già passato e ho paura che questo "pallino" della scienza sia soltanto un'altra cosa temporanea.
Qualuno vedrà queste argomentazione come stupide ed infantili. Non è proprio così; tutta la questione è frutto del mio carattere nevrotico e perennemente indeciso.
Scusate se sono stato problematico o testardo.
Grazie davvero per la vostra insistenza.
--
Il problema non è che non conosco il percorso dei due corsi di laurea. Il problema è che non conosco me stesso. Per questo poco fa ho reputato sbagliato e inutile di aver aperto questa discussione.
Io proprio non ti capisco.
Per quale motivo non sei aperto ad alcun tipo di dialogo?
Quale scopo volevi raggiungere con questo topic?
Io non ti conosco, non so come vai a scuola e quali sono le tue reali predisposizioni, ma credo che se vieni in un forum per chiedere consigli su cosa fare, allora parti già col piede sbagliato.
Tu vuoi fare fisica o ingegneria informatica. Piuttosto di chiederci quale fare, dovresti chiederci che cosa si fa in entrambi i cdl. Questo per capire che cosa potrebbe essere più compatibile con la tua persona.
Inoltre lascia perdere il discorso "alle superiori andavo bene in materia x", perché all'università cambia tutto, veramente.
Un mio amico che fa ing informatica è uscito con un voto alto alla maturità (perito informatico) e all'esame di fondamenti d'informatica ha preso 21. Questo perché? Perché l'approccio non è più esclusivamente nozionistico, l'esame non consiste nel risolvere qualche esercizio modello libro, ma applicare le proprie conoscenze per risolvere problemi mai visti prima.
E' questo quello che fanno gli scienziati e gli ingegneri.
Per quanto riguarda i limiti: ogni cdl ha le sue difficoltà, l'importante è avere costanza nello studio e passione soprattutto
Per quale motivo non sei aperto ad alcun tipo di dialogo?
Quale scopo volevi raggiungere con questo topic?
Io non ti conosco, non so come vai a scuola e quali sono le tue reali predisposizioni, ma credo che se vieni in un forum per chiedere consigli su cosa fare, allora parti già col piede sbagliato.
Tu vuoi fare fisica o ingegneria informatica. Piuttosto di chiederci quale fare, dovresti chiederci che cosa si fa in entrambi i cdl. Questo per capire che cosa potrebbe essere più compatibile con la tua persona.
Inoltre lascia perdere il discorso "alle superiori andavo bene in materia x", perché all'università cambia tutto, veramente.
Un mio amico che fa ing informatica è uscito con un voto alto alla maturità (perito informatico) e all'esame di fondamenti d'informatica ha preso 21. Questo perché? Perché l'approccio non è più esclusivamente nozionistico, l'esame non consiste nel risolvere qualche esercizio modello libro, ma applicare le proprie conoscenze per risolvere problemi mai visti prima.
E' questo quello che fanno gli scienziati e gli ingegneri.
Per quanto riguarda i limiti: ogni cdl ha le sue difficoltà, l'importante è avere costanza nello studio e passione soprattutto
Ottima risposta intermat. In effetti, come ho già detto poco fa abbastanza timidamente, avrei preferito che qualcuno mi desse ragione per chiudere definitivamente la questione sul dubbio (che tra l'altro va avanti sin dal quinto superiore).
Direi che per la natura della mia richiesta questo thread non può raggiungere lo scopo; anzi, non ha nessuno scopo.
Quindi grazie a tutti per l'interesse.
Direi che per la natura della mia richiesta questo thread non può raggiungere lo scopo; anzi, non ha nessuno scopo.
Quindi grazie a tutti per l'interesse.
Raam a me sembra che tu ti voglia sentir dire esattamente quello che scrivi. Se più persone ti hanno scritto che anche con una laurea in matematica o fisica il lavoro lo trovi, perchè intestardirsi e dire, basandosi su preconcetti, che non è così? Forse effettivamente nel primo periodo gli ingegneri godono della fama data dal titolo "ing." ma alla lunga non è necessariamente così. Vai online sui siti di una grande banca, di una società di consulenza o di un istituto di ricerca e vedrai che molte, moltissime posizioni aperte agli ingegneri sono aperte anche per i matematici e fisici. Inoltre non ti credere che se studi ing. informatica farai solo e necessariamente qualcosa legato con l'ingegneria informatica. Io faccio ing. gestionale e il professore di economia e organizzazione aziendale è laureato in ing. nucleare ma ha fatto carriera nel ramo della ing. gestionale, nella direzione d'impresa ed è anche stato presidente dell'ordine degli ingegneri gestionali. Quindi perchè dire che se ti laurei in ing. informatica non vedrai più la fisica nemmeno per sbaglio? E perchè dire che se studiassi fisica non vedresti più l'informatica? Guarda che dopo la laurea potresti anche fare un dottorato, il che ti permetterebbe di trovare un progetto di ricerca che unisca la fisica e l'informatica, io non conosco l'argomento ma sono sicuro che esista qualcosa.
Scegli quello che ti piace, dando un occhio comunque anche all'occupazione futura (ma senza metterla in primo piano), e poi inizia ad impegnarti. Non credo bastino 3/5 ore al giorno per laurearsi in ingegneria, a meno che queste non siano quotidiane e cumulative alle 4/6 ore di lezione che avrai giornalmente!
Anche io quando scelsi gestionale e poi vidi le critiche dure che gli venivano fatte dagli altri aspiranti ingegneri la presi molto male e credetti di aver sbagliato scelta. Una sera leggendo le notevoli critiche iniziai a sudare freddo e a dirmi "hai fatto una ca*****" senza quasi riuscire a dormire. Fu veramente una brutta sera! Col passare del tempo ho capito che dovevo capire gli argomenti che realmente mi interessavano per poi approfondirli sia con gli esami a scelta, sia magari in futuro con un dottorato.
Secondo me devi capire tu, e non noi, cosa realmente vuoi fare, per ora. Nel caso ti accorgessi che l'università non fa per te la potresti sempre lasciare alla fine del primo anno oppure se ti accorgessi che la fisica ti piace veramente tanto potresti cambiare corso (dato che al primo anno ingegneria e fisica hanno almeno 2/3 esami in comune).
Scegli quello che ti piace, dando un occhio comunque anche all'occupazione futura (ma senza metterla in primo piano), e poi inizia ad impegnarti. Non credo bastino 3/5 ore al giorno per laurearsi in ingegneria, a meno che queste non siano quotidiane e cumulative alle 4/6 ore di lezione che avrai giornalmente!
Anche io quando scelsi gestionale e poi vidi le critiche dure che gli venivano fatte dagli altri aspiranti ingegneri la presi molto male e credetti di aver sbagliato scelta. Una sera leggendo le notevoli critiche iniziai a sudare freddo e a dirmi "hai fatto una ca*****" senza quasi riuscire a dormire. Fu veramente una brutta sera! Col passare del tempo ho capito che dovevo capire gli argomenti che realmente mi interessavano per poi approfondirli sia con gli esami a scelta, sia magari in futuro con un dottorato.
Secondo me devi capire tu, e non noi, cosa realmente vuoi fare, per ora. Nel caso ti accorgessi che l'università non fa per te la potresti sempre lasciare alla fine del primo anno oppure se ti accorgessi che la fisica ti piace veramente tanto potresti cambiare corso (dato che al primo anno ingegneria e fisica hanno almeno 2/3 esami in comune).
Non credo di aver paura di studiare 3 o 5 ore al giorno.
Il problema è l'insorgere di eventuali limiti (come ho detto per la salute e anche il timore di beccare qualche materia che proprio non mi va giù, ma questo sarebbe normale, bisognerebbe poi imparare ad affrontare la questione).
Io ho perso un solo anno (sabatico) che sarebbe questo qui. A settembre dovrei andare a Pisa e fare quindi ingegneria informatica.
Ho scelto questa perché il "rapporto" opportunità/tempo mi sembra molto favorevole rispetto ai corsi di laurea di scienze naturali (o anche scienze mediche).
Gli ingegneri prendono una miseria? potrebbe anche essere (in Italia). è tutta questione di avere la fortuna di trovare il lavoro giusto. credo che le probabilità in questo senso siano maggiori per gli ingegnieri che non per gli scienziati di 5 anni.
Per esempio mi sembra una favola che il matematico trovi veramente un lavoro in banca di questi tempi!
Il problema è l'insorgere di eventuali limiti (come ho detto per la salute e anche il timore di beccare qualche materia che proprio non mi va giù, ma questo sarebbe normale, bisognerebbe poi imparare ad affrontare la questione).
Io ho perso un solo anno (sabatico) che sarebbe questo qui. A settembre dovrei andare a Pisa e fare quindi ingegneria informatica.
Ho scelto questa perché il "rapporto" opportunità/tempo mi sembra molto favorevole rispetto ai corsi di laurea di scienze naturali (o anche scienze mediche).
Gli ingegneri prendono una miseria? potrebbe anche essere (in Italia). è tutta questione di avere la fortuna di trovare il lavoro giusto. credo che le probabilità in questo senso siano maggiori per gli ingegnieri che non per gli scienziati di 5 anni.
Per esempio mi sembra una favola che il matematico trovi veramente un lavoro in banca di questi tempi!
Ho parlato di ingegneria aerospaziale perché è quello che studio io.
Forse mi sono perso la parte in cui lo dici, quanti anni hai? Hai appena finito la maturità oppure sei fuori da scuola da tempo?
Scusami ma credo che la colpa non sia di giurisprudenza, ma di tua cugina. 13 anni sono troppi per qualsiasi corso di laurea.
Quello che forse non capisci è che all'università basta studiare, se ti metti d'impegno puoi fare qualsiasi cosa.
Fisica è difficile, dovrai studiare almeno 3 ore al giorno tutti i giorni e quando sarai sotto esame anche di più (idem per ingegneria).
Per quanto riguarda i soldi: ti basta andare su qualsiasi forum di ingegneria per capire che pure l'ingegneri vengono pagati una miseria.
Comunque se ti demoralizzi ancora prima di cominciare allora ti consiglio di lasciar perdere la scienza e l'ingegneria, sono materie che richiedono passione e costanza, se vai lì poco convinto rischi di buttare solo soldi.
Che uni andresti a frequentare?
Forse mi sono perso la parte in cui lo dici, quanti anni hai? Hai appena finito la maturità oppure sei fuori da scuola da tempo?
Scusami ma credo che la colpa non sia di giurisprudenza, ma di tua cugina. 13 anni sono troppi per qualsiasi corso di laurea.
Quello che forse non capisci è che all'università basta studiare, se ti metti d'impegno puoi fare qualsiasi cosa.
Fisica è difficile, dovrai studiare almeno 3 ore al giorno tutti i giorni e quando sarai sotto esame anche di più (idem per ingegneria).
Per quanto riguarda i soldi: ti basta andare su qualsiasi forum di ingegneria per capire che pure l'ingegneri vengono pagati una miseria.
Comunque se ti demoralizzi ancora prima di cominciare allora ti consiglio di lasciar perdere la scienza e l'ingegneria, sono materie che richiedono passione e costanza, se vai lì poco convinto rischi di buttare solo soldi.
Che uni andresti a frequentare?
Il tuo ragionamento non fa molte pieghe (a parte sempre per il lavoro): quasi tutti i miei vecchi compagni praticamente vagabondano alla ricerca di un lavoro e chi lo trova prende la miseria di 400euro/mese al massimo.
Comunque io non devo andare a studiare ingegneria aerospaziale, bensì ing. informatica (forse sei stato fuorviato dal fatto che poco fa l'ho presa a caso come esempio).
Ottima anche l'ultima cosa che hai scritto. La decisione alla fine spetta comunque a me.
Che dire? Ho una cugina che una volta finito il liceo artistico è andata a studiare giurisprudenza; oggi, dopo 13 anni circa deve ancora darsi l'ultima materia del quarto anno.
Quello che voglio dire è: ovviamente ho paura che io possa fare la sua fine (anche se lei è un caso particolare), ma un conto è che questa situazione venga da sé, un altro conto è che me la debbo cercare io andando a studiare qualcosa che magari non mi compete affatto.
Anche per questo motivo, noto che tutti i ragionamenti vanno contro la fisica.
Temo di aver fatto perdere tempo a chi abbia letto questo thread.
Aspetto comunque ulteriori suggerimenti se qualcuno è interessato alla questione.
Grazie.
Comunque io non devo andare a studiare ingegneria aerospaziale, bensì ing. informatica (forse sei stato fuorviato dal fatto che poco fa l'ho presa a caso come esempio).
Ottima anche l'ultima cosa che hai scritto. La decisione alla fine spetta comunque a me.
Che dire? Ho una cugina che una volta finito il liceo artistico è andata a studiare giurisprudenza; oggi, dopo 13 anni circa deve ancora darsi l'ultima materia del quarto anno.
Quello che voglio dire è: ovviamente ho paura che io possa fare la sua fine (anche se lei è un caso particolare), ma un conto è che questa situazione venga da sé, un altro conto è che me la debbo cercare io andando a studiare qualcosa che magari non mi compete affatto.
Anche per questo motivo, noto che tutti i ragionamenti vanno contro la fisica.
Temo di aver fatto perdere tempo a chi abbia letto questo thread.
Aspetto comunque ulteriori suggerimenti se qualcuno è interessato alla questione.
Grazie.
La paura di prendere una batosta credo che sia abbastanza comune tra le persone che da ragioneria decidono di passare a cdl scientifici/ingegneristici.
Io, ragioniere come te, mi sono iscritto a ingegneria aerospaziale (all'inizio meccanica, poi fortunatamente sono riuscito a fare il cambio senza perdere crediti o altro) e sto andando abbastanza bene (media del 24, non troppo alta ma per ora mi va bene).
Fregatene dei dubbi, non vivere con la paura di poter fallire, altrimenti non andrai da nessuna parte. Se senti di essere attratto da una cosa, allora falla.
Hai paura di non trovare un lavoro? Hai un diploma da ragioniere amico, lavoro lo trovi (tutti i miei compagni attualmente lavorano e guadagnano pure "bene").
Devi capire però se veramente ti piace la fisica o se la tua è solo una cotta. E' come quando vedi una ragazza bella da distante, ti avvicini e inizi a notare le imperfezioni. La fisica è più o meno così.
Prima di poter arrivare al sodo, devi portarla a cena, sentire le sue storie e poi forse potrai sperare di combinarci qualcosa.
Se vuoi capire come funziona il mondo ti consiglio di fare fisica, all'ingegnere interessa solo farlo funzionare.
In ogni caso, le probabilità di lavorare nel campo di studi che ti interessa sono bassissime, la mia ragazza per esempio lavora in un'agenzia assicurativa e lì è "pieno" di ingegneri aerospaziali che si sono riciclati come informatici e statistici.
Non ho ancora capito perché tutti gli utenti del forum consigliano di fare gli esercizi delle olimpiadi
Fai quello che ti piace, studia però quando sei lì, non perdere tempo, frequenta tutti i corsi e se hai dubbi chiedi ai docenti.
A livello di difficoltà non c'è moltissima differenza tra ingegneria e fisica (anche se ai fisici piace far credere il contrario haha), quindi a questo punto vale fare quello che ti piace.
Un'ultima cosa: evita di farti influenzare troppo da quello che scriviamo, la scelta deve essere tua, non nostra, io sono solo un cretino che ti sta scrivendo dal bagno di casa sua, quindi non prendermi troppo sul serio
Io, ragioniere come te, mi sono iscritto a ingegneria aerospaziale (all'inizio meccanica, poi fortunatamente sono riuscito a fare il cambio senza perdere crediti o altro) e sto andando abbastanza bene (media del 24, non troppo alta ma per ora mi va bene).
Fregatene dei dubbi, non vivere con la paura di poter fallire, altrimenti non andrai da nessuna parte. Se senti di essere attratto da una cosa, allora falla.
Hai paura di non trovare un lavoro? Hai un diploma da ragioniere amico, lavoro lo trovi (tutti i miei compagni attualmente lavorano e guadagnano pure "bene").
Devi capire però se veramente ti piace la fisica o se la tua è solo una cotta. E' come quando vedi una ragazza bella da distante, ti avvicini e inizi a notare le imperfezioni. La fisica è più o meno così.
Prima di poter arrivare al sodo, devi portarla a cena, sentire le sue storie e poi forse potrai sperare di combinarci qualcosa.
Se vuoi capire come funziona il mondo ti consiglio di fare fisica, all'ingegnere interessa solo farlo funzionare.
In ogni caso, le probabilità di lavorare nel campo di studi che ti interessa sono bassissime, la mia ragazza per esempio lavora in un'agenzia assicurativa e lì è "pieno" di ingegneri aerospaziali che si sono riciclati come informatici e statistici.
Non ho ancora capito perché tutti gli utenti del forum consigliano di fare gli esercizi delle olimpiadi

Fai quello che ti piace, studia però quando sei lì, non perdere tempo, frequenta tutti i corsi e se hai dubbi chiedi ai docenti.
A livello di difficoltà non c'è moltissima differenza tra ingegneria e fisica (anche se ai fisici piace far credere il contrario haha), quindi a questo punto vale fare quello che ti piace.
Un'ultima cosa: evita di farti influenzare troppo da quello che scriviamo, la scelta deve essere tua, non nostra, io sono solo un cretino che ti sta scrivendo dal bagno di casa sua, quindi non prendermi troppo sul serio

In ogni caso, come conseguenza della Legge di Murphy, qualunque scelta io faccia si rivelerà quella sbagliata!
Non sono cose che ho detto io. Vorrei precisare che sono consigli di persone strettamente più qualificate di me. Tempo di laurea, voti alti, olimpiadi di fisica o matematica... A loro non interessa troppo. Almeno all'estero! Sono dati di fatto: c'è almeno una persona che dopo i tre anni in fisica ha trovato lavoro. Quindi non è vero che ci vuole il dottorato. Così come c'è almeno una persona che dopo i cinque anni di ingegneria non ha trovato lavoro. Quindi non è vero che bastano. E così via.
Ciao.
Ciao.
Il calcolo quantistico è proprio ciò di più eccitante che posso immaginare per il momento.
"Computer" che usano i principi della fisica quantsitica con potenza di calcolo inimmaginabile. Purtroppo però, almeno qui in Italia, solo la Normale di Pisa si occupa di questa cosa (tra l'altro la stessa cosa che mi ha consigliato l'amico).
Come hai detto tu, pensare precisamente al lavoro che dovrò andare a fare è correre un po' troppo con l'immaginazione.
Il problema in realtà è proprio che io non ho idea di quale lavoro verosimilmente vorrei fare in futuro.
Io speravo con tutta sincerità che qualcuno mi consigliasse di lasciare perdere questa "stupida" idea e di seguire soltanto la bussola.
Invece adesso il dubbio è più forte di poco fa.
Accidenti.
Comunque, non sono molto d'accordo con alcune cose che hai detto.
Anche per questo spero di ottenere dei suggerimenti da altri utenti.
Grazie ancora per la risposta.
"Computer" che usano i principi della fisica quantsitica con potenza di calcolo inimmaginabile. Purtroppo però, almeno qui in Italia, solo la Normale di Pisa si occupa di questa cosa (tra l'altro la stessa cosa che mi ha consigliato l'amico).
Come hai detto tu, pensare precisamente al lavoro che dovrò andare a fare è correre un po' troppo con l'immaginazione.
Il problema in realtà è proprio che io non ho idea di quale lavoro verosimilmente vorrei fare in futuro.
Io speravo con tutta sincerità che qualcuno mi consigliasse di lasciare perdere questa "stupida" idea e di seguire soltanto la bussola.
Invece adesso il dubbio è più forte di poco fa.
Accidenti.
Comunque, non sono molto d'accordo con alcune cose che hai detto.
Anche per questo spero di ottenere dei suggerimenti da altri utenti.
Grazie ancora per la risposta.
Sono professori di 50 anni al massimo che, per esempio, dopo aver studiato all'università di Lubiana ora dirigono progetti europei davvero importanti. Per esempio. Non preoccuparti per questo. Ma pensaci: ci sono nettamente più posti di lavoro prestigiosi che programmi di "eccellenza" che sfornano lavoratori/ricercatori. Quindi ciò significa che un'università poco conosciuta non è detto che prepari ricercatori/lavoratori poco bravi!
Tu hai un "solo colpo in canna": ma chi te lo dice? Ripeto, fai per esempio fisica, poi ti accorgi che vuoi essere un programmatori perché rietine di essere bravo. bene! Vai a fare il programmatore. Facendo ingegneria informatica hai le stesse possibilità di studiare branche della fisica che avresti studiando fisica e lavorando in ambito informatico. Ci sono ingegneria informatici e informatici puri che ora si occupano di quantum computing, che ora va tanto di moda. O ingegneria informatici che usano la meccanica statistica e l'entropia in particolare per studiare il flusso delle informazioni. Quando questo dimenticatelo, è un'assurdità. Poi non pensare agli "scarsi risultati" che ottiene studiando da solo. Cavolo, certo! Non tutti siamo Maxwell o Tao! Anche per questo, lascia perdere. Non so di preciso come tu abbia studiato, ma mi viene difficile pensare che ti sia preso un libro di analisi matematica 2 e abbia studiato paragrafo per paragrafo solo per vedere quanto sei bravo... Dovrai adottare un metodo di studio che verrà solo col tempo.
La regola d'oro buttala nel bidone. Proprio oggi leggevo il CV di un ricercatore di un centro di ricerca a Milano: si è laureto col vecchio ordinamento in 7 anni e ora ha un ottimo lavoro. Fretta poi è sinonimo di cose fatte coi piedi: imparo a pappardella e poi non ho capito niente. Tu non hai perso un anno, hai solo voluto dedicare un po' più di tempo alla scelta per il tuo futuro. Punto.
Tu non sai nemmeno se avrai voglia di studiare dopo uno di anni! O di lavorare dopo 5 mesi! Nessuno lo sa. Non posso dirti nulla per l'Italia e mai vorrò saperne, quindi se hai le p***e per andare all'estero il futuro è un po' meno nero...
Non è vero: ci sono persone, dotate certamente, che dopo i tre anni in fisica lavorano in azienda (e non di poco conto eh!). Tutto dipende da te: se sei davvero interessato ad una determinata cosa, impegnati e i risultati non dovrebbero tardare troppo ad arrivare. Non è detto che troverai una nuova legge fisica che cambierà tutto, ma magari un posto dignitoso in un istituto di un certo rilievo... Non è troppo da chiedere!
Tu hai un "solo colpo in canna": ma chi te lo dice? Ripeto, fai per esempio fisica, poi ti accorgi che vuoi essere un programmatori perché rietine di essere bravo. bene! Vai a fare il programmatore. Facendo ingegneria informatica hai le stesse possibilità di studiare branche della fisica che avresti studiando fisica e lavorando in ambito informatico. Ci sono ingegneria informatici e informatici puri che ora si occupano di quantum computing, che ora va tanto di moda. O ingegneria informatici che usano la meccanica statistica e l'entropia in particolare per studiare il flusso delle informazioni. Quando questo dimenticatelo, è un'assurdità. Poi non pensare agli "scarsi risultati" che ottiene studiando da solo. Cavolo, certo! Non tutti siamo Maxwell o Tao! Anche per questo, lascia perdere. Non so di preciso come tu abbia studiato, ma mi viene difficile pensare che ti sia preso un libro di analisi matematica 2 e abbia studiato paragrafo per paragrafo solo per vedere quanto sei bravo... Dovrai adottare un metodo di studio che verrà solo col tempo.
La regola d'oro buttala nel bidone. Proprio oggi leggevo il CV di un ricercatore di un centro di ricerca a Milano: si è laureto col vecchio ordinamento in 7 anni e ora ha un ottimo lavoro. Fretta poi è sinonimo di cose fatte coi piedi: imparo a pappardella e poi non ho capito niente. Tu non hai perso un anno, hai solo voluto dedicare un po' più di tempo alla scelta per il tuo futuro. Punto.
Tu non sai nemmeno se avrai voglia di studiare dopo uno di anni! O di lavorare dopo 5 mesi! Nessuno lo sa. Non posso dirti nulla per l'Italia e mai vorrò saperne, quindi se hai le p***e per andare all'estero il futuro è un po' meno nero...
Non è vero: ci sono persone, dotate certamente, che dopo i tre anni in fisica lavorano in azienda (e non di poco conto eh!). Tutto dipende da te: se sei davvero interessato ad una determinata cosa, impegnati e i risultati non dovrebbero tardare troppo ad arrivare. Non è detto che troverai una nuova legge fisica che cambierà tutto, ma magari un posto dignitoso in un istituto di un certo rilievo... Non è troppo da chiedere!
Davvero tante grazie per l'interesse.
In effetti il tizio che mi ha consigliato aveva una visione (giustamente) pessimistica della realtà lavorativa di oggi (ed in Italia in particolare).
Questi professori di università sconosciute che fanno grandi cose in quale periodo storico/socio-economico hanno studiato?
Fatico a credere che se oggi mi laureo in Ingegneria Aerospaziale in un'università che si trova nella città più dimenticata di questa Terra, potrò lavorare alla NASA!
Il fatto del non tornare indietro... ho un solo colpo in canna e non posso sbagliare. Una volta fatta una scelta non ho nessun modo di iniziarne un'altra da capo.
La paura per la fisica non è solo per il dopo, ma come per l'ingegneria ho paura che prenderò una triste batosta che mi spezzerà le ossa e mi farà tornare a casa come un cane bastonato. Per l'ingegneria un po' di meno a causa delle basi.
Per la fisica molto di più a causa degli scarsi risultati che ottengo studiando da solo (in verità non è che ho studiato così tanto).
Se faccio ingegneria informatica non ci sarà mai più opportunità di approcciarsi alla fisica.
Il viceversa magari potrebbe essere possibile, ma non so fino a che punto.
Se non raggiungo in tempo l'obbiettivo che mi prefisso, finirò per mendicare lavoro come fanno migliaia di altri laureati.
La regola d'oro è laureati in fretta e fallo bene (con voti alti).
Ho già perso l'anno sabatico dopo le superiori.
Il mio desiderio è quello di LAVORARE (per guadagnare ovviamente e ritornare "il favore" a mio padre) e nello stesso tempo di CONOSCERE/STUDIARE.
Il desiderio di lavorare mi ostacola in parte quello di studiare: come faccio a sapere se dopo 5 anni avrò ancora i nervi per continuare gli studi?
Io, purtroppo, rimango dell'opinione che la fisica in genere vuole il dottorato e che l'ingegniere "dovrebbe" poter trovare lavoro (o quantomeno più di un fisico di 5 anni).
Non è che ho i paraocchi, non voglio fare incàzzare nessuno, quindi attendo ulteriori conferme alle tue ipotesi, nelle possibili risposte successive.
Grazie.
In effetti il tizio che mi ha consigliato aveva una visione (giustamente) pessimistica della realtà lavorativa di oggi (ed in Italia in particolare).
Questi professori di università sconosciute che fanno grandi cose in quale periodo storico/socio-economico hanno studiato?
Fatico a credere che se oggi mi laureo in Ingegneria Aerospaziale in un'università che si trova nella città più dimenticata di questa Terra, potrò lavorare alla NASA!
Il fatto del non tornare indietro... ho un solo colpo in canna e non posso sbagliare. Una volta fatta una scelta non ho nessun modo di iniziarne un'altra da capo.
La paura per la fisica non è solo per il dopo, ma come per l'ingegneria ho paura che prenderò una triste batosta che mi spezzerà le ossa e mi farà tornare a casa come un cane bastonato. Per l'ingegneria un po' di meno a causa delle basi.
Per la fisica molto di più a causa degli scarsi risultati che ottengo studiando da solo (in verità non è che ho studiato così tanto).
Se faccio ingegneria informatica non ci sarà mai più opportunità di approcciarsi alla fisica.
Il viceversa magari potrebbe essere possibile, ma non so fino a che punto.
Se non raggiungo in tempo l'obbiettivo che mi prefisso, finirò per mendicare lavoro come fanno migliaia di altri laureati.
La regola d'oro è laureati in fretta e fallo bene (con voti alti).
Ho già perso l'anno sabatico dopo le superiori.
Il mio desiderio è quello di LAVORARE (per guadagnare ovviamente e ritornare "il favore" a mio padre) e nello stesso tempo di CONOSCERE/STUDIARE.
Il desiderio di lavorare mi ostacola in parte quello di studiare: come faccio a sapere se dopo 5 anni avrò ancora i nervi per continuare gli studi?
Io, purtroppo, rimango dell'opinione che la fisica in genere vuole il dottorato e che l'ingegniere "dovrebbe" poter trovare lavoro (o quantomeno più di un fisico di 5 anni).
Non è che ho i paraocchi, non voglio fare incàzzare nessuno, quindi attendo ulteriori conferme alle tue ipotesi, nelle possibili risposte successive.
Grazie.
Quella della Normale è una favolata gigantesca. Voglio dire, ci sono ottimi professori e ricercatori che hanno studiato in università sconosciute ai più ma che ora ricoprono ruoli importanti in università o aziende di prestigio. Prima cosa.
Seconda cosa, non è assolutamente vero che se domani fai fisica e poi ti accorgi di aver sbagliato, non puoi più cambiare strada. Spero che nessuno ti abbia detto questa cosa e che sia solo una tua opinione. Ci sono laureati in fisica che ora sono ricercatori in biotecnologie vegetali, ingegneria informatica, amministratori d'azienda e tanto altro. Così come ci sono laureati in farmacia che ora si occupa di modellistica matematica o laureati in bioinformatica che lavorano per Google o altre aziende che si occupa della gestione di grandi quantità di dati. Fai quello che ti piace, poi ti specializzerai in seguito quando avrai davvero capito quello che ti piace fare.
Te punta sempre al massimo ma anche se non lo raggiungerai sin da subito non scoraggiarti. Insomma, ci sono ricercatori che sono "esplosi" solo dopo tanto tempo di ricerca. Come fa a dire uno se sei ""portato"" o meno (ripeto, """"portato"""") per una determinata disciplina o carriera adesso che in pratica si può dire che non hai fatto nulla!! Uno riesce nel proprio ambito solo se si impegna, l'intelligenza e tutto il resto conta, si, ma fino ad un certo punto. Uno può anche essere un "genio" ma se non si impegna i risultati non li porta a casa. poi magari uno può anche avere un'intelligenza nella media, ma se si impegna molto può ottenere risultati più che soddisfacenti. Te lo posso assicurare.
Infine, non pensare al "a dopo cinque anni di ingegneria ho il lavoro sicuro!". Cavolata. Sia perché non è detto che lo trovi (chi te lo assicura scusa, le statistiche?), sia perché non è detto che ti voglia fermare lì. E non è neppure vero che uno dopo 3 anni di fisica non trova lavoro! Se vuole andare a lavorare in azienda e non fare ricerca può sempre cercare lavoro, magari fuori dove si è più apprezzati.
Seconda cosa, non è assolutamente vero che se domani fai fisica e poi ti accorgi di aver sbagliato, non puoi più cambiare strada. Spero che nessuno ti abbia detto questa cosa e che sia solo una tua opinione. Ci sono laureati in fisica che ora sono ricercatori in biotecnologie vegetali, ingegneria informatica, amministratori d'azienda e tanto altro. Così come ci sono laureati in farmacia che ora si occupa di modellistica matematica o laureati in bioinformatica che lavorano per Google o altre aziende che si occupa della gestione di grandi quantità di dati. Fai quello che ti piace, poi ti specializzerai in seguito quando avrai davvero capito quello che ti piace fare.
Te punta sempre al massimo ma anche se non lo raggiungerai sin da subito non scoraggiarti. Insomma, ci sono ricercatori che sono "esplosi" solo dopo tanto tempo di ricerca. Come fa a dire uno se sei ""portato"" o meno (ripeto, """"portato"""") per una determinata disciplina o carriera adesso che in pratica si può dire che non hai fatto nulla!! Uno riesce nel proprio ambito solo se si impegna, l'intelligenza e tutto il resto conta, si, ma fino ad un certo punto. Uno può anche essere un "genio" ma se non si impegna i risultati non li porta a casa. poi magari uno può anche avere un'intelligenza nella media, ma se si impegna molto può ottenere risultati più che soddisfacenti. Te lo posso assicurare.
Infine, non pensare al "a dopo cinque anni di ingegneria ho il lavoro sicuro!". Cavolata. Sia perché non è detto che lo trovi (chi te lo assicura scusa, le statistiche?), sia perché non è detto che ti voglia fermare lì. E non è neppure vero che uno dopo 3 anni di fisica non trova lavoro! Se vuole andare a lavorare in azienda e non fare ricerca può sempre cercare lavoro, magari fuori dove si è più apprezzati.