Come collegare tra di loro Freud e Svevo limitatamente al sogno?
Come da titolo della discussione
Risposte
prego chiudo!
Molte grazie :D
Questo è un collegamento da cui puoi partire:
L'ironica figura dello psicanalista non è certo casuale: Svevo conosceva bene la psicoanalisi e Freud, del quale aveva anche tradotto un saggio sul sogno, e non condivideva il suo utilizzo come terapia. L'autore infatti vedeva nella nevrosi un segno positivo di non rassegnazione e di non adattamento ai meccanismi alienanti della civiltà che impone un regime di vita, sacrificando la ricerca del piacere.
La struttura del romanzo non corrisponde quindi a quella di un diario, che ripercorre in ordine cronologico le più importanti fasi della vita, ma è la storia della malattia del protagonista: tutti i temi raccontati da Zeno sono le tappe della sua nevrosi.
Il tempo della narrazione è soggettivo, mescola piani e distanze, in cui il passato riaffiora continuamente e si intreccia con infiniti fili del presente, in un movimento incessante. Eventi contemporanei possono così essere distribuiti in più capitoli successivi, poiché si riferiscono a nuclei tematici diversi e, inversamente, singoli capitoli, dedicati ad un particolare tema, possono abbracciare ampi segmenti della vita di Zeno.
Tutto il discorso di Zeno si sviluppa in una continua oscillazione tra malattia e salute, tra coscienza e inganno, tra narrazione e riflessione, tra bisogno degli altri e difficoltà ad instaurare con loro un rapporto, tra desiderio e aridità sentimentale. Zeno è alla ricerca di un equilibrio che gli sfugge continuamente e che è consapevole di non poter raggiungere.[url=http://74.125.39.104/search?q=cache:9Q8EIWQU-l8J:www.liceoberchet.it/netday00/letteratura/svevo/svevo.htm+sogno+svevo+freud&hl=it&ct=clnk&cd=5&gl=it](tratto da qui)[/url]
L'ironica figura dello psicanalista non è certo casuale: Svevo conosceva bene la psicoanalisi e Freud, del quale aveva anche tradotto un saggio sul sogno, e non condivideva il suo utilizzo come terapia. L'autore infatti vedeva nella nevrosi un segno positivo di non rassegnazione e di non adattamento ai meccanismi alienanti della civiltà che impone un regime di vita, sacrificando la ricerca del piacere.
La struttura del romanzo non corrisponde quindi a quella di un diario, che ripercorre in ordine cronologico le più importanti fasi della vita, ma è la storia della malattia del protagonista: tutti i temi raccontati da Zeno sono le tappe della sua nevrosi.
Il tempo della narrazione è soggettivo, mescola piani e distanze, in cui il passato riaffiora continuamente e si intreccia con infiniti fili del presente, in un movimento incessante. Eventi contemporanei possono così essere distribuiti in più capitoli successivi, poiché si riferiscono a nuclei tematici diversi e, inversamente, singoli capitoli, dedicati ad un particolare tema, possono abbracciare ampi segmenti della vita di Zeno.
Tutto il discorso di Zeno si sviluppa in una continua oscillazione tra malattia e salute, tra coscienza e inganno, tra narrazione e riflessione, tra bisogno degli altri e difficoltà ad instaurare con loro un rapporto, tra desiderio e aridità sentimentale. Zeno è alla ricerca di un equilibrio che gli sfugge continuamente e che è consapevole di non poter raggiungere.[url=http://74.125.39.104/search?q=cache:9Q8EIWQU-l8J:www.liceoberchet.it/netday00/letteratura/svevo/svevo.htm+sogno+svevo+freud&hl=it&ct=clnk&cd=5&gl=it](tratto da qui)[/url]
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