Aiutoooo TESINA PROGRESSO
Tesina sul progresso Otto Novecento..
Ho già trovato tutti i collegamenti, però non so come impostarla, ma soprattutto non so quali Fonti usare per trovare materiale, non vorrei usare solo libri scolastici, ma se trovo vorrei poter utilizzare anche altre cose...non so, se sapete qualche sito, ditemelo. Ciaoo e grazie
Ho già trovato tutti i collegamenti, però non so come impostarla, ma soprattutto non so quali Fonti usare per trovare materiale, non vorrei usare solo libri scolastici, ma se trovo vorrei poter utilizzare anche altre cose...non so, se sapete qualche sito, ditemelo. Ciaoo e grazie
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Materiale storia: La seconda rivoluzione industriale è un periodo storico, tra la seconda metà dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, caratterizzato da numerose invenzioni e innovazioni tecnologiche. L'applicazione delle innovazioni nella produzione industriale modifica radicalmente il modo di produzione e la stessa società civile. Le più importanti invenzioni del periodo sono l'automobile, l'aereo, il telefono, la lampadina, la costruzione di grattacieli, ecc. Tutte queste invenzioni contribuiscono a diffondere un nuovo concetto di modernità. Alla base delle invenzioni è posta l'applicazione di alcune importanti scoperte scientifiche dei secoli precedenti come, ad esempio, la scoperta dell'elettricità. Nella seconda rivoluzione industriale i sistemi economici modificano anche il mix delle fonti energetiche, al carbone si affiancano per importanza anche altre risorse energetiche come il petrolio e il gas. Le nuove fonti di energia consentono la sviluppo dei carburanti e dei combustibili. L'elettricità e il petrolio permettono la nascita di nuovi mezzi di trasporto più efficienti rispetto a quelli a carbone. Grazie alla facilità di trasporto del petrolio e, in particolar modo, dell'elettricità le industrie non sono più costrette a localizzarsi nei pressi dei giacimenti di carbone, l'industrializzazione si diffonde nel territorio anche in regione e paesi privi di miniere di carbone. In queste'epoca sono inventati il motore a scoppio e il motore elettriche che, in breve tempo, sostituiscono i precedenti macchinari a vapore. Nella seconda rivoluzione industriale si sviluppa anche il settore chimico con la produzione della plastica, dei farmaci sintetici (settore farmaceutico) e dei coloranti tessili. Grazie all'invenzione dell'acciaio l'edilizia è in grado di costruire edifici sempre più alti che colpiscono l'immaginario collettivo con i grattacieli di New York e con la Tour Eiffel di Parigi. Dal punto di vista geopolitico l'industrializzazione non è più soltanto un fenomeno europeo o inglese, si sviluppa anche negli Stati Uniti e in Giappone. Fonte: http://www.okpedia.it/seconda_rivoluzione_industriale
Materiale Italiano: I Malavoglia è il titolo del romanzo più conosciuto dello scrittore siciliano Giovanni Verga, pubblicato a Milano dall'editore Treves nel 1881.
È una delle letture più diffuse e indicate nei programmi di letteratura italiana, all'interno del sistema scolastico italiano.l romanzo narra la storia di una famiglia di pescatori che vive e lavora ad Aci Trezza, un piccolo paese siciliano nei pressi di Catania. Il romanzo ha un'impostazione corale, e rappresenta personaggi uniti dalla stessa cultura ma divisi dalle loro diverse scelte di vita, soverchiate comunque da un destino ineluttabile.
Lo scrittore adotta la tecnica dell'impersonalità, riproducendo alcune caratteristiche del dialetto e adattandosi quanto più possibile al punto di vista dei differenti personaggi, rinunciando così all'abituale mediazione del narratore.
L'opera va inserita nel Ciclo dei vinti, insieme a Mastro-don Gesualdo e a La Duchessa de Leyra, opere che affrontano il tema del progresso, visto dal punto di vista degli "sconfitti" di ogni strato sociale. La Duchessa de Leyra rimase solo abbozzato, mentre altri due romanzi previsti nel Ciclo (L'Onorevole Scipioni e L'uomo di lusso) non vennero neppure iniziati.Presso il paese di Aci Trezza, nel catanese, vive la laboriosa famiglia Toscano, soprannominata Malavoglia per antifrasi, secondo la tradizione della 'ngiuria (una particolare forma di appellativo). Il patriarca è Padron 'Ntoni, vedovo, che vive presso la casa del nespolo insieme al figlio Bastiano, detto Bastianazzo, il quale è sposato con Maruzza (la Longa). Bastiano ha cinque figli: 'Ntoni, Luca, Filomena (detta Mena o Sant'Agata), Alessio (detto Alessi) e Rosalia (detta Lia). Il principale mezzo di sostentamento è la "Provvidenza", una piccola imbarcazione utilizzata per la pesca.
Ritratto di Giovanni Verga
Nel 1863 'Ntoni, il maggiore dei figli, parte per la leva militare. È la prima volta che un membro della famiglia dei Malavoglia parte per la leva nell'esercito del Regno d'Italia, e sarà questo evento (che rappresenta l'irruzione del mondo moderno in quello rurale della Sicilia contemporanea) a segnare l'inizio della rovina della famiglia stessa. Per far fronte alla mancanza, Padron ‘Ntoni tenta infatti un affare comprando una grossa partita di lupini (peraltro avariati), da un suo compaesano, chiamato Zio Crocifisso per via delle sue continue lamentele e del suo perenne pessimismo. Il carico viene affidato al figlio Bastianazzo perché vada a venderlo a Riposto, ma durante il viaggio la barca subisce naufragio e Bastianazzo muore. A seguito di questa sventura, la famiglia si ritrova con una triplice disgrazia: è morto il padre, principale fonte di sostentamento della famiglia, mentre il debito dei lupini è ancora da pagare e la Provvidenza va riparata. Finito il servizio militare, 'Ntoni torna malvolentieri alla dura vita di pescatore alla giornata, e non dà alcun sostegno alla già precaria situazione economica del nucleo familiare.
Le sfortune per la famiglia non terminano. Luca, uno dei nipoti, muore nella battaglia di Lissa (1866); ciò determina anche la rottura del fidanzamento di Mena con Brasi Cipolla. Il debito costa alla famiglia anche la perdita dell'amata Casa del nespolo, e la reputazione e l'onore della famiglia peggiorano fino a raggiungere livelli umilianti. Un nuovo naufragio della "Provvidenza" porta Padron 'Ntoni ad un passo dalla morte; Maruzza, la nuora, muore invece di colera. Il primogenito 'Ntoni decide di andare via dal paese per far ricchezze, ma, una volta tornato ancora più impoverito, perde ogni desiderio di lavorare, dandosi all'ozio e all'alcolismo.
La famiglia Malavoglia nel film La terra trema di Luchino Visconti
La partenza di 'Ntoni costringe nel frattempo la famiglia a vendere la Provvidenza per accumulare denaro al fine di riacquistare la Casa del nespolo, mai dimenticata. La padrona dell'osteria Santuzza, già desiderata dallo sbirro Don Michele, si invaghisce invece di 'Ntoni (che intanto entra nel giro del contrabbando), mantenendolo gratuitamente all'interno del suo locale. La condotta di 'Ntoni e le lamentele del padre la convincono a distogliere le sue aspirazioni dal ragazzo, e a richiamare Don Michele all'osteria. Ciò diventa origine di una rissa tra i due pretendenti, che sfocia nella coltellata di 'Ntoni al petto di Don Michele, nel corso di una retata anti-contrabbando. 'Ntoni finisce dunque in prigione e Padron 'Ntoni, accorso al processo e sentite le voci circa la relazione tra Don Michele e sua nipote Lia, sviene esanime.'Ntoni riesce a evitare una forte condanna per motivi "d'onore": l'avvocato lascia intendere che la rissa fosse scoppiata perché 'Ntoni voleva difendere la reputazione della sorella Lia,della quale Don Michele si era invaghito ma che Lia aveva respinto.
Ormai vecchio, il salmodiare di Padron 'Ntoni si fa sconnesso e i suoi proverbi (che accompagnano tutta la narrazione) iniziano a venire pronunciati senza cognizione di causa; per motivi anche di sopravvivenza (non è più in grado di lavorare), si decide di ricoverarlo in ospedale. Lia, la sorella minore, vittima delle malelingue e del disonore, lascia il paese e finisce prostituta a Catania. Mena, a causa della vergognosa situazione della sorella, sceglie di rinunciare a sposarsi con compare Alfio, di cui è innamorata, e rimane in casa ad accudire i figli di Nunziata e di Alessi, il minore dei fratelli, che nel frattempo si era sposato con la Nunziata e che, continuando a fare il pescatore, ricostruisce alla fine il nucleo familiare e ricompra la "casa del nespolo".
Acquistata la casa, ciò che resta della famiglia farà visita all'ospedale al vecchio Padron 'Ntoni, per informarlo della compravendita e annunciargli un suo imminente ritorno a casa. È questa l'ultima gioia per il vecchio, che muore proprio nel giorno del suo agognato ritorno: neanche il desiderio di morire nella casa dov'era nato viene dunque esaudito. Quando 'Ntoni, uscito di prigione, ritorna al paese e alla casa del nespolo, si rende conto di non poter restare a causa del suo passato, per quanto Alessi lo inviti a farlo: con il suo comportamento egli si è auto-escluso dal nucleo familiare, rinnegando sistematicamente i suoi valori; è costretto ad abbandonare la sua casa proprio quando ha preso consapevolezza che era l'unico luogo in cui era possibile vivere degnamente.Tutta la narrazione si svolge alla fine dell'Ottocento ad Aci Trezza, piccolo paese della Sicilia.
Si può dividere l'intera opera fondamentalmente in tre parti:
La prima parte (capitoli I-IV) inizia con la presentazione dei membri della famiglia Toscano, in ordine di età, alla quale seguono la partenza di 'Ntoni per il servizio militare e, soprattutto, lo sfortunato affare dei lupini e la morte di Bastianazzo. È questo elemento scatenante a rompere l' "equilibrio" preesistente e dare inizio alla vicenda. I funerali di Bastianazzo sono l'occasione, per Verga, di presentare i personaggi del romanzo e l'ambiente popolare contestualmente ai fatti narrati, secondo la tecnica della regressione teorizzata dell'autore.
Nella seconda parte (capitoli V-IX) assistiamo al continuo declino della famiglia, dovuto principalmente alle conseguenze dello sfortunato affare dei lupini e al tentativo dei Malavoglia di saldarlo senza rinunciare alla casa e all'onore della famiglia; questo non impedisce la perdita della Casa del nespolo e il trasferimento nella casa del beccaio.
La terza ed ultima parte inizia dopo un capitolo di transizione (il X), in cui 'Ntoni si trasferisce temporaneamente in città a far fortuna, dopo la morte della Longa (contraria alla sua partenza). Quindi inizia la terza parte (capitoli XI-XV), che narra la vendita della barca da parte di Padron 'Ntoni, che lavora a giornata da Padron Cipolla, e il ritorno di 'Ntoni che, ancora più povero che alla partenza, si dà al contrabbando. 'Ntoni accoltella don Michele; l'avvocato di 'Ntoni però getta discredito sulla famiglia rivelando una presunta relazione tra Don Michele e la Lia, che fugge verso la città. Il nonno cade in uno stato di depressione e 'Ntoni finisce in prigione. La conclusione vede la ricomposizione del nucleo familiare ad opera di Alessi e la partenza di 'Ntoni, che ormai non può più fare parte del mondo che ha rinnegato. Alla "riconsacrazione" della Casa del Nespolo (L. Russo) segue però la consapevolezza che ormai nulla potrà essere come prima: la partenza di 'Ntoni segna infatti un distacco definitivo, provocato dall'irrompere dei "tempi nuovi" (la modernità) nel mondo contadino siciliano. Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/I_Malavoglia
-Pascoli: Uno dei tratti salienti per i quali Pascoli è passato alla storia della letteratura è la cosiddetta poetica del fanciullino, da lui stesso così bene esplicitata nello scritto omonimo apparso sulla rivista Il Marzocco nel 1897. In tale scritto, Pascoli, influenzato dal manuale di psicologia infantile di James Sully e da La filosofia dell'inconscio di Eduard von Hartmann, dà una definizione assolutamente compiuta - almeno secondo il suo punto di vista - della poesia (dichiarazione poetica). Si tratta di un testo di 20 capitoli, in cui si svolge il dialogo fra il poeta e la sua anima di fanciullino, simbolo:
dei margini di purezza e candore, che sopravvivono nell'uomo adulto;
della poesia e delle potenzialità latenti di scrittura poetica nel fondo dell'animo umano.
Caratteristiche del fanciullino:
"Rimane piccolo anche quando noi ingrossiamo e arrugginiamo la voce ed egli fa sentire il suo tinnulo squillo come di campanella".
"Piange e ride senza un perché di cose, che sfuggono ai nostri sensi ed alla nostra ragione".
Guarda tutte le cose con stupore e con meraviglia, non coglie i rapporti logici di causa - effetto, ma intuisce.
"Scopre nelle cose le relazioni più ingegnose".
Riempie ogni oggetto della propria immaginazione e dei propri ricordi (soggettivazione), trasformandolo in simbolo.
Una rondine. Gli uccelli e la natura, con precisione del lessico zoologico e botanico ma anche con semplicità, sono stati spesso cantati da Giovanni Pascoli
Il poeta allora mantiene una razionalità di fondo, organizzatrice della metrica poetica, ma:
Possiede una sensibilità speciale, che gli consente di caricare di significati ulteriori e misteriosi anche gli oggetti più comuni;
Comunica verità latenti agli uomini: è "Adamo", che mette nome a tutto ciò che vede e sente (secondo il proprio personale modo di sentire, che tuttavia ha portata universale).
Deve saper combinare il talento della fanciullezza (saper vedere), con quello della vecchiaia (saper dire);
Percepisce l'essenza delle cose e non la loro apparenza fenomenica.
La poesia, quindi, è tale solo quando riesce a parlare con la voce del fanciullo ed è vista come la perenne capacità di stupirsi tipica del mondo infantile, in una disposizione irrazionale che permane nell'uomo anche quando questi si è ormai allontanato, almeno cronologicamente, dall'infanzia propriamente intesa. È una realtà ontologica. Ha scarso rilievo per Pascoli la dimensione storica (egli trova suoi interlocutori in Omero, Virgilio, come se non vi fossero secoli e secoli di mezzo): la poesia vive fuori dal tempo ed esiste in quanto tale. Nel fare poesia una realtà ontologica (il poeta-microcosmo) si interroga su un'altra realtà ontologica (il mondo-macrocosmo); ma per essere poeta è necessario confondersi con la realtà circostante senza che il proprio punto di vista personale e preciso interferisca: il poeta si impone la rinuncia a parlare di se stesso, tranne in poche poesie, in cui esplicitamente parla della sua vicenda personale. È vero che la vicenda autobiografica dell'autore caratterizza la sua poesia, ma con connotazioni di portata universale: ad esempio la morte del padre viene percepita come l'esempio principe della descrizione dell'universo, di conseguenza gli elementi autenticamente autobiografici sono scarsi, in quanto raffigura il male del mondo in generale. Tuttavia, nel passo XI de "Il fanciullino", Pascoli dichiara che un vero poeta è, più che altro, il suo sentimento e la sua visione che cerca di trasmettere agli altri. Per cui il poeta Pascoli rifiuta:
il Classicismo, che si qualifica per la centralità ed unicità del punto di vista del poeta, che narra la sua opera ed esprime la proprie sensazioni.
il Romanticismo, dove il poeta fa di sé stesso, dei suoi sentimenti e della sua vita, poesia.
La poesia, così definita, è naturalmente buona ed è occasione di consolazione per l'uomo ed il poeta.
Pascoli fu anche commentatore e critico dell'opera di Dante e diresse inoltre la collana editoriale "Biblioteca dei Popoli".
Il limite della poesia del Pascoli è costituito dall'ostentata pateticità e dall'eccessiva ricerca dell'effetto commovente. D'altro canto, il merito maggiore attribuibile al Pascoli fu quello di essere riuscito nell'impresa di far uscire la poesia italiana dall'eccessiva aulicità e retoricità non solo del Carducci e del Leopardi, ma anche del suo contemporaneo D'Annunzio. In altre parole, fu in grado di creare finalmente un legame diretto con la poesia d'Oltralpe e di respiro europeo.
La lingua pascoliana è profondamente innovativa: essa perde il proprio tradizionale supporto logico, procede per simboli ed immagini, con brevi frasi, musicali e suggestive. Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Giovanni_Pascoli#Il_poeta_e_il_fanciullino
Diritto: Intendi il boom economico degli anni 60? :)
Spero vada bene già questo, fammi sapere per diritto! :)
Materiale Italiano: I Malavoglia è il titolo del romanzo più conosciuto dello scrittore siciliano Giovanni Verga, pubblicato a Milano dall'editore Treves nel 1881.
È una delle letture più diffuse e indicate nei programmi di letteratura italiana, all'interno del sistema scolastico italiano.l romanzo narra la storia di una famiglia di pescatori che vive e lavora ad Aci Trezza, un piccolo paese siciliano nei pressi di Catania. Il romanzo ha un'impostazione corale, e rappresenta personaggi uniti dalla stessa cultura ma divisi dalle loro diverse scelte di vita, soverchiate comunque da un destino ineluttabile.
Lo scrittore adotta la tecnica dell'impersonalità, riproducendo alcune caratteristiche del dialetto e adattandosi quanto più possibile al punto di vista dei differenti personaggi, rinunciando così all'abituale mediazione del narratore.
L'opera va inserita nel Ciclo dei vinti, insieme a Mastro-don Gesualdo e a La Duchessa de Leyra, opere che affrontano il tema del progresso, visto dal punto di vista degli "sconfitti" di ogni strato sociale. La Duchessa de Leyra rimase solo abbozzato, mentre altri due romanzi previsti nel Ciclo (L'Onorevole Scipioni e L'uomo di lusso) non vennero neppure iniziati.Presso il paese di Aci Trezza, nel catanese, vive la laboriosa famiglia Toscano, soprannominata Malavoglia per antifrasi, secondo la tradizione della 'ngiuria (una particolare forma di appellativo). Il patriarca è Padron 'Ntoni, vedovo, che vive presso la casa del nespolo insieme al figlio Bastiano, detto Bastianazzo, il quale è sposato con Maruzza (la Longa). Bastiano ha cinque figli: 'Ntoni, Luca, Filomena (detta Mena o Sant'Agata), Alessio (detto Alessi) e Rosalia (detta Lia). Il principale mezzo di sostentamento è la "Provvidenza", una piccola imbarcazione utilizzata per la pesca.
Ritratto di Giovanni Verga
Nel 1863 'Ntoni, il maggiore dei figli, parte per la leva militare. È la prima volta che un membro della famiglia dei Malavoglia parte per la leva nell'esercito del Regno d'Italia, e sarà questo evento (che rappresenta l'irruzione del mondo moderno in quello rurale della Sicilia contemporanea) a segnare l'inizio della rovina della famiglia stessa. Per far fronte alla mancanza, Padron ‘Ntoni tenta infatti un affare comprando una grossa partita di lupini (peraltro avariati), da un suo compaesano, chiamato Zio Crocifisso per via delle sue continue lamentele e del suo perenne pessimismo. Il carico viene affidato al figlio Bastianazzo perché vada a venderlo a Riposto, ma durante il viaggio la barca subisce naufragio e Bastianazzo muore. A seguito di questa sventura, la famiglia si ritrova con una triplice disgrazia: è morto il padre, principale fonte di sostentamento della famiglia, mentre il debito dei lupini è ancora da pagare e la Provvidenza va riparata. Finito il servizio militare, 'Ntoni torna malvolentieri alla dura vita di pescatore alla giornata, e non dà alcun sostegno alla già precaria situazione economica del nucleo familiare.
Le sfortune per la famiglia non terminano. Luca, uno dei nipoti, muore nella battaglia di Lissa (1866); ciò determina anche la rottura del fidanzamento di Mena con Brasi Cipolla. Il debito costa alla famiglia anche la perdita dell'amata Casa del nespolo, e la reputazione e l'onore della famiglia peggiorano fino a raggiungere livelli umilianti. Un nuovo naufragio della "Provvidenza" porta Padron 'Ntoni ad un passo dalla morte; Maruzza, la nuora, muore invece di colera. Il primogenito 'Ntoni decide di andare via dal paese per far ricchezze, ma, una volta tornato ancora più impoverito, perde ogni desiderio di lavorare, dandosi all'ozio e all'alcolismo.
La famiglia Malavoglia nel film La terra trema di Luchino Visconti
La partenza di 'Ntoni costringe nel frattempo la famiglia a vendere la Provvidenza per accumulare denaro al fine di riacquistare la Casa del nespolo, mai dimenticata. La padrona dell'osteria Santuzza, già desiderata dallo sbirro Don Michele, si invaghisce invece di 'Ntoni (che intanto entra nel giro del contrabbando), mantenendolo gratuitamente all'interno del suo locale. La condotta di 'Ntoni e le lamentele del padre la convincono a distogliere le sue aspirazioni dal ragazzo, e a richiamare Don Michele all'osteria. Ciò diventa origine di una rissa tra i due pretendenti, che sfocia nella coltellata di 'Ntoni al petto di Don Michele, nel corso di una retata anti-contrabbando. 'Ntoni finisce dunque in prigione e Padron 'Ntoni, accorso al processo e sentite le voci circa la relazione tra Don Michele e sua nipote Lia, sviene esanime.'Ntoni riesce a evitare una forte condanna per motivi "d'onore": l'avvocato lascia intendere che la rissa fosse scoppiata perché 'Ntoni voleva difendere la reputazione della sorella Lia,della quale Don Michele si era invaghito ma che Lia aveva respinto.
Ormai vecchio, il salmodiare di Padron 'Ntoni si fa sconnesso e i suoi proverbi (che accompagnano tutta la narrazione) iniziano a venire pronunciati senza cognizione di causa; per motivi anche di sopravvivenza (non è più in grado di lavorare), si decide di ricoverarlo in ospedale. Lia, la sorella minore, vittima delle malelingue e del disonore, lascia il paese e finisce prostituta a Catania. Mena, a causa della vergognosa situazione della sorella, sceglie di rinunciare a sposarsi con compare Alfio, di cui è innamorata, e rimane in casa ad accudire i figli di Nunziata e di Alessi, il minore dei fratelli, che nel frattempo si era sposato con la Nunziata e che, continuando a fare il pescatore, ricostruisce alla fine il nucleo familiare e ricompra la "casa del nespolo".
Acquistata la casa, ciò che resta della famiglia farà visita all'ospedale al vecchio Padron 'Ntoni, per informarlo della compravendita e annunciargli un suo imminente ritorno a casa. È questa l'ultima gioia per il vecchio, che muore proprio nel giorno del suo agognato ritorno: neanche il desiderio di morire nella casa dov'era nato viene dunque esaudito. Quando 'Ntoni, uscito di prigione, ritorna al paese e alla casa del nespolo, si rende conto di non poter restare a causa del suo passato, per quanto Alessi lo inviti a farlo: con il suo comportamento egli si è auto-escluso dal nucleo familiare, rinnegando sistematicamente i suoi valori; è costretto ad abbandonare la sua casa proprio quando ha preso consapevolezza che era l'unico luogo in cui era possibile vivere degnamente.Tutta la narrazione si svolge alla fine dell'Ottocento ad Aci Trezza, piccolo paese della Sicilia.
Si può dividere l'intera opera fondamentalmente in tre parti:
La prima parte (capitoli I-IV) inizia con la presentazione dei membri della famiglia Toscano, in ordine di età, alla quale seguono la partenza di 'Ntoni per il servizio militare e, soprattutto, lo sfortunato affare dei lupini e la morte di Bastianazzo. È questo elemento scatenante a rompere l' "equilibrio" preesistente e dare inizio alla vicenda. I funerali di Bastianazzo sono l'occasione, per Verga, di presentare i personaggi del romanzo e l'ambiente popolare contestualmente ai fatti narrati, secondo la tecnica della regressione teorizzata dell'autore.
Nella seconda parte (capitoli V-IX) assistiamo al continuo declino della famiglia, dovuto principalmente alle conseguenze dello sfortunato affare dei lupini e al tentativo dei Malavoglia di saldarlo senza rinunciare alla casa e all'onore della famiglia; questo non impedisce la perdita della Casa del nespolo e il trasferimento nella casa del beccaio.
La terza ed ultima parte inizia dopo un capitolo di transizione (il X), in cui 'Ntoni si trasferisce temporaneamente in città a far fortuna, dopo la morte della Longa (contraria alla sua partenza). Quindi inizia la terza parte (capitoli XI-XV), che narra la vendita della barca da parte di Padron 'Ntoni, che lavora a giornata da Padron Cipolla, e il ritorno di 'Ntoni che, ancora più povero che alla partenza, si dà al contrabbando. 'Ntoni accoltella don Michele; l'avvocato di 'Ntoni però getta discredito sulla famiglia rivelando una presunta relazione tra Don Michele e la Lia, che fugge verso la città. Il nonno cade in uno stato di depressione e 'Ntoni finisce in prigione. La conclusione vede la ricomposizione del nucleo familiare ad opera di Alessi e la partenza di 'Ntoni, che ormai non può più fare parte del mondo che ha rinnegato. Alla "riconsacrazione" della Casa del Nespolo (L. Russo) segue però la consapevolezza che ormai nulla potrà essere come prima: la partenza di 'Ntoni segna infatti un distacco definitivo, provocato dall'irrompere dei "tempi nuovi" (la modernità) nel mondo contadino siciliano. Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/I_Malavoglia
-Pascoli: Uno dei tratti salienti per i quali Pascoli è passato alla storia della letteratura è la cosiddetta poetica del fanciullino, da lui stesso così bene esplicitata nello scritto omonimo apparso sulla rivista Il Marzocco nel 1897. In tale scritto, Pascoli, influenzato dal manuale di psicologia infantile di James Sully e da La filosofia dell'inconscio di Eduard von Hartmann, dà una definizione assolutamente compiuta - almeno secondo il suo punto di vista - della poesia (dichiarazione poetica). Si tratta di un testo di 20 capitoli, in cui si svolge il dialogo fra il poeta e la sua anima di fanciullino, simbolo:
dei margini di purezza e candore, che sopravvivono nell'uomo adulto;
della poesia e delle potenzialità latenti di scrittura poetica nel fondo dell'animo umano.
Caratteristiche del fanciullino:
"Rimane piccolo anche quando noi ingrossiamo e arrugginiamo la voce ed egli fa sentire il suo tinnulo squillo come di campanella".
"Piange e ride senza un perché di cose, che sfuggono ai nostri sensi ed alla nostra ragione".
Guarda tutte le cose con stupore e con meraviglia, non coglie i rapporti logici di causa - effetto, ma intuisce.
"Scopre nelle cose le relazioni più ingegnose".
Riempie ogni oggetto della propria immaginazione e dei propri ricordi (soggettivazione), trasformandolo in simbolo.
Una rondine. Gli uccelli e la natura, con precisione del lessico zoologico e botanico ma anche con semplicità, sono stati spesso cantati da Giovanni Pascoli
Il poeta allora mantiene una razionalità di fondo, organizzatrice della metrica poetica, ma:
Possiede una sensibilità speciale, che gli consente di caricare di significati ulteriori e misteriosi anche gli oggetti più comuni;
Comunica verità latenti agli uomini: è "Adamo", che mette nome a tutto ciò che vede e sente (secondo il proprio personale modo di sentire, che tuttavia ha portata universale).
Deve saper combinare il talento della fanciullezza (saper vedere), con quello della vecchiaia (saper dire);
Percepisce l'essenza delle cose e non la loro apparenza fenomenica.
La poesia, quindi, è tale solo quando riesce a parlare con la voce del fanciullo ed è vista come la perenne capacità di stupirsi tipica del mondo infantile, in una disposizione irrazionale che permane nell'uomo anche quando questi si è ormai allontanato, almeno cronologicamente, dall'infanzia propriamente intesa. È una realtà ontologica. Ha scarso rilievo per Pascoli la dimensione storica (egli trova suoi interlocutori in Omero, Virgilio, come se non vi fossero secoli e secoli di mezzo): la poesia vive fuori dal tempo ed esiste in quanto tale. Nel fare poesia una realtà ontologica (il poeta-microcosmo) si interroga su un'altra realtà ontologica (il mondo-macrocosmo); ma per essere poeta è necessario confondersi con la realtà circostante senza che il proprio punto di vista personale e preciso interferisca: il poeta si impone la rinuncia a parlare di se stesso, tranne in poche poesie, in cui esplicitamente parla della sua vicenda personale. È vero che la vicenda autobiografica dell'autore caratterizza la sua poesia, ma con connotazioni di portata universale: ad esempio la morte del padre viene percepita come l'esempio principe della descrizione dell'universo, di conseguenza gli elementi autenticamente autobiografici sono scarsi, in quanto raffigura il male del mondo in generale. Tuttavia, nel passo XI de "Il fanciullino", Pascoli dichiara che un vero poeta è, più che altro, il suo sentimento e la sua visione che cerca di trasmettere agli altri. Per cui il poeta Pascoli rifiuta:
il Classicismo, che si qualifica per la centralità ed unicità del punto di vista del poeta, che narra la sua opera ed esprime la proprie sensazioni.
il Romanticismo, dove il poeta fa di sé stesso, dei suoi sentimenti e della sua vita, poesia.
La poesia, così definita, è naturalmente buona ed è occasione di consolazione per l'uomo ed il poeta.
Pascoli fu anche commentatore e critico dell'opera di Dante e diresse inoltre la collana editoriale "Biblioteca dei Popoli".
Il limite della poesia del Pascoli è costituito dall'ostentata pateticità e dall'eccessiva ricerca dell'effetto commovente. D'altro canto, il merito maggiore attribuibile al Pascoli fu quello di essere riuscito nell'impresa di far uscire la poesia italiana dall'eccessiva aulicità e retoricità non solo del Carducci e del Leopardi, ma anche del suo contemporaneo D'Annunzio. In altre parole, fu in grado di creare finalmente un legame diretto con la poesia d'Oltralpe e di respiro europeo.
La lingua pascoliana è profondamente innovativa: essa perde il proprio tradizionale supporto logico, procede per simboli ed immagini, con brevi frasi, musicali e suggestive. Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Giovanni_Pascoli#Il_poeta_e_il_fanciullino
Diritto: Intendi il boom economico degli anni 60? :)
Spero vada bene già questo, fammi sapere per diritto! :)
Oddioo grazie mille...:)
Allora:
- Storia: Seconda Riv.Industriale
- Italiano: Verga (malavoglia) e Pascoli
- Diritto: Unione Europea/ Economia Politica: Boom Economico (è tutto insieme)
Grazie ancora.
Allora:
- Storia: Seconda Riv.Industriale
- Italiano: Verga (malavoglia) e Pascoli
- Diritto: Unione Europea/ Economia Politica: Boom Economico (è tutto insieme)
Grazie ancora.
Ciao esmy, mi puoi elencare tutti gli argomenti collegati per ogni materia? Così ti procuro il materiale :)